Maggioranza in ritiro Il patto di Cordoma per fermare i ribelli

MONTESILVANO. Il sindaco Pasquale Cordoma ha dato l'appuntamento: «Alle 8,15 tutti in piazza Diaz, non fate tardi». Oggi Cordoma prende gli assessori e i consiglieri di maggioranza e li porta in conclave. Con lo scuolabus del Comune. «Chi non sta con me è fuori», avverte il sindaco pronto a esibire un «patto etico» contro i ribelli del Pdl. 

La destinazione è un segreto, però, è certo che si tratta di un agriturismo in collina: «Ma il posto lo conosce solo il sindaco», giura l'assessore alle Finanze Emidio Di Felice. «Non conosco il ritrovo», conferma l'assessore all'Urbanistica Mimmo Di Giacomo. «E io so soltanto l'orario», precisa l'assessore al Turismo Claudio Di Emanuele. «Ma perché si va da qualche parte?», così l'assessore ai Servizi Manola Musa fa finta di cadere dalle nuvole. «L'importante», dice il vicesindaco Claudio Daventura, «non è dove si va ma di quello di cui si deve parlare».

«Si va con lo scuolabus? Nessuno lo ha chiesto all'assessore alla Pubblica istruzione», dice Pietro Gabriele. Tutti all'oscuro della destinazione: anche gli assessori Dante Rosati e Mauro De Donatis.  All'ordine del giorno della riunione c'è il programma di fine legislatura: il sindaco ha chiesto agli assessori una relazione sugli obiettivi da centrare fino al 2011. «Questo è il punto di partenza», spiega Di Felice, «perché si tratta di un discorso aperto». 

Ma con la gita di oggi Cordoma vuole blindare la maggioranza presentando un «documento etico»: un patto di fiducia per bloccare le proteste dei ribelli scattate dopo le dimissioni del vicesindaco Ernesto De Vincentiis e dell'assessore Carlo Tereo de Landerset. Nonostante l'uscita di scena, l'influenza di De Vincentiis e Tereo de Landerset resta una variabile che Cordoma deve considerare: i consiglieri del Pdl Stefania Di Nicola, Adriano Tocco, Paolo Cilli e il presidente del consiglio Vittorio Catone sono legati a De Vincentiis e Tereo de Landerset.

Inoltre, la maggioranza deve fare i conti con il ruolo di Rialzati Abruzzo, il partito di Carlo Masci: «Anche i consiglieri Raffaele De Leonardis e Giancarlo Cipolletti sono stati invitati», assicura Di Emanuele, «perché Rialzati Abruzzo fa parte del centrodestra anche se a Montesilvano gli impegni politici non sono sempre rispettati». 

Da valutare anche il ruolo dell'Udc: Oscaro Biferi, delegato da Cordoma alle Politiche sociali, ha rimesso l'incarico nelle mani del partito. Il consigliere è considerato «una mina vagante» della maggioranza: i suoi messaggi contro i consiglieri dell'Udc Emilio Di Censo e Maria Rosaria Parlione, a causa dei contributi assegnati dalla giunta all'associazione Sport e cultura Montesilvano e all'università della terza età, hanno lasciato strascichi. 

La gita dà il via ai commenti dell'opposizione: per Francesco Maragno (Movimento verso il Pdl), «Cordoma deve andare a San Gabriele». «Meglio Medjugorje», aggiunge Gianni Bratti (Pd). «Non basta neanche Lourdes», per Cristian Odoardi (Rifondazione comunista), «serve l'esorcismo di padre Amorth».  Il commento finale è del capogruppo Pdl Luigi Marchegiani: «La speranza? Almeno mangiare bene».

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