PESCARA

Malattie da smog, 150 decessi all’anno 

In aumento le patologie respiratorie, il primario dell’ospedale Spirito Santo: «Politici, servono interventi sul traffico»

PESCARA. «L’inquinamento atmosferico gioca un importante ruolo come fattore di rischio e come causa di morte. Si stimano almeno 150 decessi l’anno nella Asl di Pescara».Luigi Mosca, direttore dell’Unità operativa complessa di Pneumologia dell’ospedale (settimo piano, ala nord) spiega che tali numeri sono proiezioni elaborate sulla base delle statistiche pubblicate dall’Organizzazione mondiale della Sanità e proiettate sul territorio provinciale.

Luigi Mosca, primario di Pneumologia
L’allarme sui danni alla salute causato dall’inquinamento è, però, reale. E desta preoccupazione dopo che nei giorni scorsi a Pescara si sono registrati i picchi più alti di smog, con sforamenti dei valori delle polveri sottili e con superamenti dei limiti stabiliti dalla normativa, che è pari a 50 microgrammi per metro cubo. Il Comune è corso ai ripari con una ordinanza di abbassamento delle temperature dei riscaldamenti. Mentre dal biologo Giovanni Damiani, componente del consiglio direttivo nazionale di Italia nostra e del Gruppo unitario per le foreste italiane, è arrivato il suggerimento a puntare sulle alberature per abbattere le polveri.
Dottor Mosca, di smog, dunque, si può morire? I 150 decessi annui sono riconducibili anche all'inquinamento atmosferico?
E' un dato stimato su media annua, in generale. Non possiamo attribuire la riacutizzazione del paziente respiratorio cronico o la morte del paziente respiratorio cronico all'inquinamento atmosferico. Sono dati desunti da quelli pubblicati dall'Organizzazione mondiale della sanità. Stilando un rapporto tra la popolazione mondiale e quella della nostra Asl, grosso modo vengono fuori questi dati. Ma fornire numeri esatti è impossibile. Come è impossibile sapere se un paziente è morto di solo smog. Di sicuro osserviamo che nei giorni di nebbia, di freddo e umido, in cui l'inquinamento colpisce di più, al pronto soccorso ci segnalano pazienti in più. Le riacutizzazioni sono più frequenti nei giorni in cui lo smog è maggiore. Si stima che in base a studi fatti a livello mondiale, quello è il numero di pazienti che riacutizza e che può morire per effetto dello smog. Eguale stima si fa col fumo. Non si può calcolare quante persone muoiono a causa del fumo, che pure conta il doppio dei decessi, sempre secondo stime. Di smog si muore non solo per malattie respiratorie, ma anche cardiache o comunque incidono più patologie.
Quali potrebbero essere le misure antismog preventive che le amministrazioni dovrebbero adottare?
Gli interventi sullo smog non li fa la sanità. Noi possiamo segnalarli al politico che potrebbe decidere di ampliare l'area pedonale, di dare il via libera a i mezzi elettrici o di abbassare le temperature dentro gli appartamenti o multare il cittadino che parcheggia davanti alla tabaccheria con il motorino acceso. Pescara, malgrado sia una cittadina piccola e abbia un ampio fronte marino, purtroppo ha una geografia che la penalizza perché è una città umida, i gas di scarico e le emissioni nocive ristagnano per effetto dell'umidità perché sta tra mare, colline, fiume e con l'esposizione nord orientale l'umidità si avverte maggiormente.
Come si esce dall’impasse?
L’amministratore deve pensare al bene comune e non agli interessi di pochi. Dovrebbe avere il coraggio di dire ai cittadini: facciamo una mega isola pedonale e lasciate le auto in periferia. Ma ai pescaresi piace l’auto, quindi dubito che ciò mai accadrà. È una cultura che appartiene ad altri Paesi europei.
Quali sono le malattie respiratorie più diffuse?
Asma, broncopneumopatia e la sindrome delle apnee ostruttive del sonno (abbiamo appena inaugurato due sportelli a Pneumologia) poi ci sono i tumori e le fibrosi polmonari. Le malattie respiratorie sono tra le principali cause di mortalità. Nella nostra provincia si stimano oltre 10mila asmatici, 5mila broncopneumopatie e 15mila pazienti affetti da apnee notturne, un numero progressivamente in aumento di patologie polmonari rare, come le interstiziopatie e i deficit di alfa 1 antitripsina. Le malattie respiratorie croniche mostrano un costante incremento della mortalità in controtendenza rispetto agli altri principali killer come ictus, tumori e cardiopatie.
Le cause dell'aumento delle malattie respiratorie?
L'inquinamento, che favorisce asma e malattie allergiche, e tra le due c'è una stretta correlazione, il fumo, difficile da far ridurre nel nostro territorio e poi l'invecchiamento della popolazione. Quando l’età media era di 50 anni come ai tempi di Dante Alighieri, alcune malattie non arrivavano ad esprimersi. Ora che siamo arrivati a una età media di 80 anni, tante malattie come i tumori, le malattie croniche polmonari, sono meglio diagnosticate ma più frequenti.
Un appello ad Asl e Regione?
La Regione taglia continuamente i fondi. Occorre investire in personale per ridurre i tempi delle liste da attesa che da noi superano anche un anno. E occorrono altri posti letto: dagli attuali 8 a 16 se verranno conclusi i lavori di adeguamento avviati da tempo nel nostro reparto.
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