MALTEMPO

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Viveva per le giornate di maltempo; soltanto in quegli istanti si sentiva vivo. 

La sua era stata una vita solitaria, aveva rifiutato tutti i canoni di un'esistenza normale: il matrimonio, la famiglia, un buon lavoro,  gli amici, la vita stessa a volte. Ma quando capitavano giornate buie, piovose e tetre, lui diventava il più felice della terra; era così contento di vivere in quei giorni, che uccideva  una vergine minorenne alla volta. 

Amava l’odore della  carne giovane, così profumata e candida. Gli piaceva vederle soffrire, urlando mentre affogavano in un bagno di sangue. Pensava che fossero tutte  sue figlie e lui si sentiva in dovere di dimostrare loro tutto il proprio affetto. Nel profondo del suo cuore le amava alla follia, a tal punto da conservare gli organi più intimi di tutte loro. 

 

Quel giorno anche pioveva, tirava vento e l’aria era fredda. Lui uscì di casa indossando il suo impermeabile, imboccò il lungo viale e iniziò a camminare in modo spedito.  Quell'aria lo stimolava, sentiva i profumi, tutti i loro profumi; erano così dolci, intensi e lui si sentiva molto romantico. Entrò in un bar a bere qualcosa. Uscì e riprese a camminare. 

Ad un tratto, bella come nessuna, la vide.

Occhi felini, sguardo magnetico, seni in crescita turgidi, labbra carnose, capelli lunghissimi...un fiorellino pronto per essere colto. Ma soprattutto una quindicenne con una grande voglia di scoprire com'era fatto il mondo dei grandi. Lui le si avvicinò, aveva ancora un certo fascino. La ragazza ne rimase subito colpita. Lui avvertiva il suo calore, sentiva il battito accelerato del suo cuore. Parlarono per un po’, lei era tutta sorrisini: molto, ma molto carina. Lui l’adorava. Iniziarono a passeggiare. Era una delle più buie che ci fossero mai state. 

I rami degli alberi del parco li avvolsero, cullandoli in quello che era il loro destino. 

Lui non perse tempo e iniziò a toccarla. Lei non oppose resistenza. Le piaceva, e si vedeva. Glielo prese in mano, poi in bocca, poi gli montò sù, e gli fece tutto ciò che nessuna mai gli aveva fatto. Lui estasiato ed incredulo, venne subito. 

 

Iniziò a pensare come poteva concludere quella giornata nel migliore dei modi; pensò alla maniera più eccitante per ucciderla e gli si illuminò il volto.

Lei tutto d'un tratto scoppiò a ridere e si alzò. Lo guardò negli occhi dicendogli che lei amava le giornate di maltempo. 

Prima che lui potesse realizzare cosa stava accadendo, lei gli saltò addosso, staccandogli il membro con un pezzo di ferro arrugginito. Poi lo fece a pezzi, gli strappò il cuore e lo mangio' con gusto. Infine, sazia e contenta, si rivestì. 

Era stata una splendida giornata. Uggiosa, buia...perfetta.

 

Lei lo aspettava da una vita. Finalmente ora sì che si sentiva una donna. 

Era la figlia dell'unica sopravvissuta all'uomo che aveva lì disteso ai suoi piedi. Ed era l'unica a conoscere il segreto. La madre era morta partorendola. Lei fu affidata ad un orfanotrofio, ma pian piano scoprì le sue origini. Lui non sapeva nemmeno che esistesse. Ma ormai non aveva più nessuna importanza. Tutto era compiuto. 

Amava le giornate di maltempo; questioni di geni ereditari. Sapeva di essere stata concepita in una di queste giornate in cui nessuno ha voglia di vivere. E quel buio le era entrato dentro sin dalla nascita. Anche se lei aveva imparato ad amarlo, l'aveva sempre fatta vivere nel vuoto. 

Ma oggi, proprio in quel buio, aveva assaporato per la prima volta la vita.

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