Manager col mito del lusso che fa affari in Abruzzo

In ballo un progetto all’aeroporto di Pescara, a Roccaraso ha una champagneria Gli studi negli Usa. L’amicizia con Cecchi Gori. L’interesse per il Sulmona calcio

SULMONA. Un uomo fuori dagli schemi, un imprenditore borderline, invidiato da tanti per la sua spiccata e sopraffina intelligenza e la sua capacità di saper leggere le situazioni oltre l’apparenza. Andrea Pardi ha sempre fatto parlare di sé, fin dai tempi del Liceo, quando i compagni di scuola lo invidiavano per i suoi vestiti firmati, le auto e le moto di lusso che parcheggiava sotto alla statua di Ovidio in piazza XX Settembre, fuori la storica sede del Classico dal nome del vate latino. A Sulmona quelli della sua età lo ricordano come un giovane per il quale l’apparire contava molto di più dell’essere: una mattina si presentò a scuola con una Harley Davidson nuova di zecca.

Per non parlare della passione che ha avuto da sempre per i Rolex e gli orologi costosi, tanto da indossarne uno diverso per ogni fine settimana. Passione che lo ha fatto finire sulle cronache nelle vesti di vittima: tempo fa fu picchiato e derubato sotto la sua casa di Roma da tre ladri, che lo aggredirono portandogli via il Patek Philippe che aveva al braccio.

Finito il Liceo si è iscritto all’Università, prima a Roma e poi negli Stati Uniti, dove, così raccontano gli amici, si è laureato in Giurisprudenza.

Figlio di due insegnanti, la madre Bianca Santilli, originaria di San Pietro Avellana, nel Molise, è anche un’artista molto quotata: i suoi dipinti sono custoditi nella chiesa di San Giovanni Battista a Castel di Sangro. E forse è proprio dalla madre che ha ereditato quella sua indole creativa. Tornato dagli States con la laurea in tasca, Pardi non ha mai svolto la professione di avvocato ma si è gettato a capofitto in vari campi, facendo affari tra Roma e Pescara e negli ultimi tempi anche a Roccaraso.

Dieci anni fa aveva aperto un ufficio nella capitale, a Fontanella Borghese, con il quale si occupava di fidejussioni ed era entrato in contatto con il produttore cinematografico Vittorio Cecchi Gori, che abitava nello stesso palazzo. Tra i due era nato un rapporto molto confidenziale. Quando erano cominciate le contestazioni dei tifosi della Fiorentina a Cecchi Gori, Pardi si era offerto di proteggere la famiglia del senatore. Una volta, insieme a un ex sottufficiale dell’Esercito, era addirittura andato a prendere la figlia del cineasta a Fiumicino, sotto all’aereo. Girava con una macchina con il lampeggiante e i poliziotti che facevano la scorta sotto casa dell’allora primo ministro Lamberto Dini pensavano fosse un collega.

Da un po’ di anni è impegnato nel campo degli elicotteri: ha prima acquisito una piccola quota della Elysem, l’azienda con sede a Sulmona, per poi diventare amministratore unico della Società italiana elicotteri. Ruolo che lo ha portato a presentare un progetto anche nell’aeroporto di Pescara: un polo manutentivo di aerei ed elicotteri negli ex hangar lasciati vuoti da AirOne Technique. Un investimento di diversi milioni di euro tanto che rispose all’avviso di interesse che la Saga pubblicò per mettere in qualche modo a reddito i capannoni dell’aeroporto d’Abruzzo. Non ha mai spezzato il filo con la sua città, tanto che qualche anno fa, durante l’amministrazione guidata dal sindaco Fabio Federico, rilevò insieme a Marco Barbieri, il Sulmona calcio con l’intenzione di riportare la squadra a lottare per la serie C. Progetto clamorosamente fallito.

Per qualche tempo è rimasto lontano dalla Valle Peligna, per poi ritornarci e ripartire con un’altra iniziativa imprenditoriale, messa su con un suo vecchio amico di gioventù. Non in città ma proprio nel centro di Roccaraso dove ha rilevato un vecchio locale per realizzare una champagneria diventata in poco tempo il luogo più frequentato della Cortina del Sud.

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