Manoppello, bimbo di 4 anni colpito dalla meningite

Ricoverato a Chieti alunno della scuola d’infanzia di Ripacorbaria. Al via la profilassi anche per i piccoli incontrati al centro commerciale

MANOPPELLO. C’è preoccupazione, tra le famiglie di Manoppello, per il caso di sospetta meningite che si è verificato nella scuola dell’infanzia di Ripacorbaria. L’allarme è scattato mercoledì pomeriggio quando si è saputo che un bimbo di 4 anni è stato ricoverato nei giorni scorsi alla Clinica pediatrica di Chieti ma è stato subito appurato, attraverso un test rapido, che non si tratta di meningite contagiosa. Mentre si attendono i risultati dell'esame colturale, che richiede più tempo, sono state attivate le procedure per la profilassi farmacologica dei soggetti che potenzialmente sono entrati a contatto con il bambino, non solo a casa ma anche a scuola e perfino nel centro commerciale Megalò di Chieti, dove il piccolo ha trascorso un’oretta nell’area giochi Mega Kids, sabato scorso (dalle 14.25 alle 15.25).

Due le Asl interessate, quelle di Lanciano Vasto Chieti e quella di Pescara, che hanno ricostruito i contatti avuti negli ultimi giorni dal bimbo e allertato la direzione scolastica dell’istituto comprensivo, affidata a Fabrizia Gabriella Di Berardino, e il comune di Manoppello. La scuola, a sua volta, ha contattato genitori, docente e personale per invitare tutti a rivolgersi ai medici o pediatri per l’eventuale profilassi, a scopo precauzionale, e ha sottolineato l’importanza di tenere in osservazione chi frequenta o lavora nella struttura di Ripacorbaria in modo da poter «evidenziare eventuali segni di malattia, in particolare la comparsa di febbre» per poi, nel caso, rivolgersi «ai medici o pediatri di fiducia».

Il sindaco Giorgio De Luca si è affidato subito a Facebook per far circolare rapidamente la notizia e far scattare la procedura di profilassi ma «solo per chi ha avuto contatti stretti con il piccolo nei due giorni precedenti il ricovero e quindi genitori, nonni, fratelli, insegnante e compagni di scuola», che sono 127. E comunque, ha specificato il sindaco indicando su Facebook i medicinali da assumere, la profilassi va eseguita (per 48 ore) «solo a scopo precauzionale».

Rifacendosi alle rassicurazioni del medico che sta curando il bimbo, Luciana Breda, De Luca ha sottolineato che non c’è motivo di fare «allarmismo» perché «si tratta di una malattia non così contagiosa come si pensa» e comunque «il piccolo sta meglio», aggiunge il vice sindaco Melania Palmisano, che ha cercato di rassicurare le mamme di Manoppello, sentendole «molto preoccupate», e si è messa in contatto con Asl e pediatri della zona per gestire al meglio questa vicenda, evitando il panico in paese. Ma «il caos», dice lei stessa, si è diffuso rapidamente e molti genitori si sono rivolti al Comune per capire meglio l’accaduto e sapere come comportarsi. Per una maggiore sicurezza il Comune ha provveduto a «far pulire i locali della scuola», rimasta chiusa ieri solo a causa del terremoto e non per questo caso. Le operazioni di pulizia (con la candeggina) saranno ripetute anche oggi, prima dell’arrivo dei bimbi e in realtà non sarebbe stato necessario eseguirle, fa notare Palmisano, «anzi sarebbe bastato arieggiare i locali». Tra le persone sottoposte a profilassi, oltre ai familiari del bimbo e agli operatori sanitari che si sono occupati di lui, anche i 15 bambini che si sono fermati nell'area giochi del Megalò, i cui genitori sono stati contattati dalla Asl.

«È tutto sotto controllo», conclude il sindaco di Manoppello, che usa un tono rassicurante cercando di «tranquillizzare» chi si è fatto travolgere dalla paura.

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