Mare sporco, ancora inquinato il tratto tra Francavilla e Pescara

In aumento le richieste di assistenza legale per patologie legate all’inquinamento: 40 bagnanti fanno causa al Comune. L’Aca continua i controlli a Fosso Pretaro: confermata una perdita alla condotta

PESCARA. Oltre 40 cittadini sono pronti a fare causa al Comune per il mare sporco. Si sono già rivolti al pool di avvocati, messi a disposizione dal comitato promotore della «class action» per ricevere assistenza legale. A riferirlo è stato ieri il coordinatore di questa iniziativa Paolo Leonetti. «Questi cittadini», ha rivelato, «hanno portato dei referti medici con patologie riconducibili verosimilmente al mare sporco. Molti altri casi li abbiamo scartati, perché sono state mostrate patologie superficiali». Del pool di avvocati fanno parte Paride Orsini, Massimo Ritucci, Giancarlo Bigi e Francesco Tesoro.Ieri, in proposito, è circolata anche la voce non confermata di due atti di citazione emessi da alcuni legali, nei confronti dell’amministrazione comunale, per due persone che si sarebbero ammalate per l’inquinamento del mare.

Intanto anche le nuove analisi dell'Arta confermano la non balneabilità del tratto di mare davanti a Fosso Pretaro, al confine tra Pescara e Francavilla.

E proseguono i controlli dell’Aca per accertare le cause che hanno determinato questo forte innalzamento del numero dei colibatteri nell’acqua di mare. Stiamo parlando del tratto al confine tra Pescara e Francavilla, dove continuano a restare in vigore i divieti di balneazione Del resto le ultime analisi dell’Arta, rese note lunedì scorso, hanno fatto registrare valori dei colibatteri ben 15 volte superiori al limite massimo consentito dalla legge per la sicurezza dei bagnanti.

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Ieri, c’è stata la conferma che la condotta fognaria sott’acqua, collegata al depuratore di Francavilla, ha una perdita. «Ma non possiamo dire con certezza, al momento, se sia questa o meno la causa dell’inquinamento», ha spiegato l’amministratore dell’Aca Vincenzo Di Baldassarre.

Tra l’altro, il filmato sott’acqua registrato dai sub della ditta di Vacri, incaricata dall’azienda acquedottistica di effettuare i controlli in mare, è risultato di qualità scadente, in quanto le riprese sono avvenute con la pioggia. Oggi, il filmato sarà ripetuto. Ma è ormai certa una perdita della condotta all’altezza degli scogli.

Nel frattempo, l’amministratore dell’Aca ha deciso di ridurre l’afflusso al depuratore di Francavilla trasportando gli scarichi fognari con dei camion ad altri impianti di depurazione del territorio. Di Baldassarre ha tenuto a precisare che si tratta di una misura precauzionale. «Gli scarichi al depuratore sono nei limiti», ha sottolineato, «ma abbiamo deciso lo stesso di fare questa operazione, in attesa di individuare l’effettiva causa che ha scatenato l’inquinamento all’altezza di Fosso Pretaro».

Insomma, un’operazione complicata e costosa. Il primo che ha espresso perplessità sul depuratore è stato proprio il sindaco di Francavilla Antonio Luciani, il quale è arrivato addirittura a minacciare una denuncia all’Aca per la cattiva gestione del sistema di depurazione. Il primo cittadino ha scritto anche una lettera il 19 maggio scorso all’amministratore dell’azienda acquedottistica facendo presente che «si sono già registrati la scorsa estate episodi di sversamento in mare di acque reflue». «Per impedire il ripetersi di tali eventi», si legge nella lettera, «avete installato in loco un generatore di emergenza, in quanto il guasto è dipeso dal malfunzionamento della rete elettrica. Ho appreso per le vie brevi che detto generatore è stato tolto e che non avete eseguito i lavori di sistemazione della rete elettrica. Vi chiedo immediato e risolutivo intervento. Ma sono costretto ad avvertirvi che, in difetto, nell’ipotesi dovesse nuovamente verificarsi uno sversamento, non esiterò a denunciare l’episodio alla procura competente».

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