Mareggiata killer della costa

Erosa spiaggia a nord e a sud di Francavilla, balneatori infuriati

FRANCAVILLA. Balneatori in ginocchio per la mareggiata. Critico l'avvio della stagione estiva per gli i titolari degli stabilimenti in prossimità del confine nord con Pescara e sud con Ortona, dove si attende da 15 anni un efficace intervento di ricarica delle scogliere per fermare l'erosione.

Al Foro, le onde hanno invaso quel che resta della spiaggia del Gabbiano Blu, scavando la sabbia fino alla base delle fondazioni dello stabilimento, danneggiandone l'accesso e spazzando via gli ombrelloni delle prime file. «La spiaggia è ridotta a 6-7 metri di profondità dai 40 di un tempo», lamenta il titolare Berardino Campanella, «Ci appelliamo al sindaco perché mantenga l'impegno di investire qui le prime risorse disponibili. I soldi sono arrivati anche grazie al nostro impegno: con ingenti spese tecniche abbiamo documentato quella che ora è una calamità naturale. Come tale, deve essere risolta con urgenza. I varchi tra le scogliere sono troppo ampi e l'acqua si convoglia tutta qui, mentre negli stabilimenti vicini, dove le barriere sono state potenziate, la spiaggia continua a crescere. Siamo solo a giugno, come faremo ad arrivare a settembre?».

Stesso problema al confine nord con Pescara, dove i titolari di Albatros, Sabbia d'oro, Nautilus, Vela Bianca e Holidays, preoccupati dall'avanzare del mare, ieri hanno inviato un fax al Genio civile delle Opere marittime di Pescara per un intervento d'urgenza. «La situazione è drammatica. Se non fanno qualcosa, chiederemo i danni. Da Montesilvano all'Alento questo è il punto più stretto della costa», protestano Pierluigi Di Giuseppe e Piergiorgio Iliaca, rispettivamente titolari del Nautilus e dell'Albatros, «In corrispondenza di Pescara, è stato fatto il ripascimento con le soffolte: quando si rinforza una parte, il mare entra dove c'è il punto più debole. A Pescara e Montesilvano sono sempre stati destinati milioni di euro per i lavori e a Francavilla solo poche migliaia».

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