Mascia: antenne, andrò in procura con i cittadini

Il sindaco interviene dopo il mancato spostamento degli impianti da San Silvestro Le emittenti hanno presentato ricorso al Tar, residenti pronti a sporgere querela

PESCARA. «Convocherò i residenti di San Silvestro e andremo insieme a parlare con il procuratore se dovesse servire, perché questa amministrazione ha tra i suoi obiettivi prioritari la risoluzione, una volta per tutte, della complessa vicenda delle antenne».

Suona come un diktat il monito arrivato dal sindaco Luigi Albore Mascia a una settimana esatta dalla scadenza del termine fissato dalle ordinanze comunali per spostare gli impianti delle 59 emittenti radiotelevisive. Il tavolo tecnico sulla delocalizzazione, convocato per il 30 novembre scorso, è saltato a causa di un errore di notifica e da allora non si è saputo più nulla del destino dei 2.500 abitanti del belvedere pescarese che da ormai vent’anni attendono il trasferimento dei tralicci che propagano ogni giorno onde elettromagnetiche ad altissima intensità. Nonostante che San Silvestro sia stato stralciato dal piano nazionale di assegnazione delle frequenze dell’Agcom e che un’indagine della Guardia di finanza abbia certificato l’assenza delle autorizzazioni per la trasmissione dei programmi, le 59 società radio e tv non hanno mai bloccato la messa in onda e non ne vogliono sapere di pagare 5 milioni di euro per spostare gli impianti in uno dei 129 siti alternativi disponibili in Abruzzo (128 a terra più la piattaforma al largo della costa). Piuttosto hanno presentato ricorso al Tribunale amministrativo regionale (Tar) contro le ordinanze di spegnimento firmate dal primo cittadino e per qualcuno di loro l’udienza ci sarà il 20 dicembre. «Non sappiamo», sbotta Mascia, «a che punto sia la Regione. Avevamo ottenuto la piena condivisione, ma arrivati a questo punto ognuno agirà per conto proprio perché la questione non riguarda solo i 2.500 abitanti di San Silvestro, ma l’intera comunità di Pescara».

La delusione e l’amarezza dei cittadini per l’ennesimo termine disatteso e per quelle promesse della commissione Sanità della Regione messe nero su bianco e oggi diventate carta straccia, si aggiungono a un’ulteriore dilatazione dei tempi giudiziari. L’udienza del processo sull’elettrosmog, prevista il 29 novembre scorso, è stata rinviata di un anno. Per tutti l’appuntamento è al 7 novembre 2013, con buona pace dei 59 cittadini che attendono che sia sciolta la riserva per la costituzione di parte civile. «Non ci arrenderemo», rimarca l’avvocato Paolo Borrelli, che insieme con la collega Silvia Tortorella difende nel processo le ragioni di 16 cittadini e dell’associazione “No elettrosmog”, «da tempo sosteniamo che le società radiotelevisive trasmettono abusivamente e per questo il 2 novembre abbiamo presentato un’istanza al ministero delle Comunicazioni. Abbiamo chiesto l’accesso agli atti per entrare in possesso delle eventuali autorizzazioni, ma al momento non è arrivata alcuna risposta». I prossimi due passi saranno la costituzione dell’associazione, presieduta da Brunella Di Luzio, anche di fronte al Tar e, per finire, un invito rivolto all’intera comunità di San Silvestro.

«Ogni cittadino», scandisce Borrelli, «andrà personalmente in Procura e depositerà una singola querela chiedendo il rispetto del codice delle Comunicazioni. Vogliamo sollecitare la magistratura a intervenire accorciando i tempi troppo lunghi della giustizia».

Ylenia Gifuni

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