«Mascia candidato solo se c’è il sì di tutti»

Masci detta le condizioni a Pagano. Domani nuovo vertice. Ma Alfano avverte: «Forza Italia non faccia l’asso pigliatutto»

PESCARA. Carlo Masci è disponibile a sostenere la candidatura di Luigi Albore Mascia e a rinunciare a correre da solo in Comune, se tutta la coalizione di centrodestra sarà d’accordo sul secondo mandato del sindaco. È ciò che ha ribadito ieri pomeriggio il leader di Pescara futura durante una riunione con il coordinatore regionale di Forza Italia Nazario Pagano. Quest’ultimo ha avviato una serie di incontri con i partiti alleati per trovare un accordo sulla scelta del candidato sindaco.

Per questo, Pagano ha convocato per domani pomeriggio, alle 15, un nuovo vertice di maggioranza, l’ennesimo, per cercare di chiudere la partita di Pescara ancora aperta.

Ma la situazione non sembra sbloccarsi. Le parti rimangono sulle stesse posizioni iniziali. Anzi, la scelta di Forza Italia di forzare la mano ufficializzando, venerdì scorso, la candidatura bis di Mascia, insieme a quelle di Gianni Chiodi, alla Regione e di Maurizio Brucchi, a Teramo, ha irritato non poco gli esponenti del Nuovo centrodestra.

Il ministro dell’Interno Angelino Alfano, a Rivisondoli per la manifestazione Winter school organizzata dal suo partito Ncd, ha lanciato un altolà a Forza Italia. «Il Nuovo centrodestra in Abruzzo c’è ed è forte», ha detto, «e se Forza Italia crede di fare l’asso pigliatutto finirà per non prendere niente. Non è possibile che tutti i candidati siano dello stesso partito». Il riferimento è alla terna, Chiodi-Mascia-Brucchi, imposta dal partito di Berlusconi. Ncd è disponibile a sostenere Chiodi e Brucchi, ma vuole campo libero su Pescara. L’avvertimento è arrivato prima dal coordinatore nazionale del Nuovo centrodestra Gaetano Quagliariello e poi dallo stesso Alfano. «Noi a Pescara abbiamo un ottimo candidato che è Guerino Testa», ha osservato il ministro dell’Interno, «e pensiamo che bisogna essere molto concreti». «In Abruzzo», ha ricordato, «si vota per Teramo, per Pescara e per la presidenza della Regione. Non è possibile che tutti i candidati siano dello stesso partito». «È indispensabile», ha proseguito, «che la coalizione funzioni da coalizione. La coalizione non funziona in modo tale che si voti sempre il candidato degli altri».

Insomma, Il Nuovo centrodestra non intende rinunciare alla piazza di Pescara e Forza Italia non può permettersi di fare un passo indietro, di fronte a un partito più piccolo nato solo da pochi mesi. Rinunciare al secondo mandato del sindaco uscente, sarebbe come bocciare i cinque anni della sua amministrazione. Per il primo partito di Pescara, di cui sono espressione Mascia e diversi assessori della giunta, sarebbe un autogol clamoroso, che il centrosinistra sfrutterebbe certamente in campagna elettorale.

A questo punto, però, l’ipotesi che il centrodestra vada diviso alle comunali appare sempre più reale. Forza Italia e Ncd non vogliono rinunciare ai loro candidati e questo potrebbe creare un’ulteriore frattura. Pescara futura ha già detto si essere pronta ad andare da sola, se non si dovesse trovare un accordo su un candidato unitario. In campo potrebbe scendere proprio lo stesso leader della lista civica Carlo Masci, che aspetta da anni di poter riscattare la sconfitta del 2003, quando dovette cedere il passo nella corsa a sindaco a Luciano D’Alfonso. Pescara futura si dovrebbe riunire entro breve per decidere l’eventuale candidato. Probabilmente, aspetterà l’esito del vertice di domani.

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