Mascia: «Disponibile a un passo indietro»

Il sindaco vuole candidarsi, ma si dice pronto a rinunciare se Testa farà lo stesso. Salta ancora il vertice Matteoli-Schifani

PESCARA. Ieri è saltato, per l’ennesima volta, l’incontro tra Altero Matteoli e Renato Schifani. Il responsabile nazionale dell’organizzazione elettorale di Forza Italia e il presidente nazionale del Nuovo centrodestra si dovevano incontrare a Roma per parlare del caso Pescara, forse unico in tutta Italia, dove la coalizione non riesce a trovare un accordo sulla candidatura a sindaco.

Nel frattempo, Pescara è in continuo fermento. Ieri, Luigi Albore Mascia ha detto per la prima volta di non escludere un passo indietro, ma solo a determinate condizioni. «A chi mi chiede se sono disposto a fare un passo indietro per l’unità della coalizione», ha spiegato il sindaco, «rispondo che occorre prima trovare anche negli altri la stessa disponibilità che non è solo questione di ragionevolezza, ma senso di responsabilità. Senso di responsabilità che sicuramente Carlo Masci sta già dimostrando». Il sindaco ha poi aggiunto: «Questo non vuol dire che faccio un passo indietro, perché oggi la mia figura è quella che unisce di più la coalizione».

L’apertura di Mascia, a questo punto, sembra essere una mossa per far uscire allo scoperto Guerino Testa, che però non è affatto disponibile a fare passi indietro. Il suo partito, il Nuovo centrodestra, ha posto come condizione per appoggiare la corsa bis del forzista Gianni Chiodi alla Regione, la candidatura a sindaco di Pescara del presidente della Provincia Testa.

Insomma, non sembra esserci una via d’uscita. Al momento, nessuno dei tre aspiranti candidati del centrodestra, Mascia, Testa e Masci, riesce a ricompattare la coalizione. Masci si è detto pronto a scendere in campo, solo nel caso in cui non si dovesse trovare un accordo sul nome di Mascia. «Vogliamo mantenere l’unità attraverso la conferma del sindaco uscente», ha fatto presente il leader di Pescara futura, «o, in alternativa il ricorso a ogni tentativo che permetta di individuare il miglior candidato attraverso elementi oggettivi, primarie o sondaggi». Primarie e sondaggi su cui però Forza Italia ha già detto no.

Anche i partiti, a Roma, sembrano essere in fortissima difficoltà. La riunione, prevista per ieri tra Matteoli e Schifani, è slittata ancora una volta. «È stata rimandata per impegni parlamentari», hanno riferito fonti vicine al senatore di Forza Italia. Ma sono tre settimane che i due fissano incontri, che poi vengono puntualmente rinviati. Domani, forse, potrebbe essere la volta buona. Ma il condizionale è d’obbligo, visto come sono andati a finire gli altri appuntamenti.

Nessuno sembra in grado, almeno per ora, di ricompattare la coalizione ed evitare che Forza Italia, Pescara futura e Nuovo centrodestra vadano separati alle prossime elezioni amministrative di maggio. Nemmeno la candidatura di Masci è in grado di mettere d’accordo l’intera coalizione. Mascia, forse, sarebbe anche disponibile a lasciare il passo al leader di Pescara futura, ma Testa no. Il presidente della Provincia è già in campagna elettorale e nessuno può fermarlo, se non il suo partito. Ma i vertici nazionali del Nuovo centrodestra, Da Angelino Alfano a Gaetano Quagliariello, lo vogliono candidato a tutti i costi, anche se questo vuol dire andare da soli.

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