Mitraglietta abbandonata lungo l’autostrada A25 a Scafa

Camionista si ferma e trova l’arma, scatta il piano antiterrorismo. La matricola è cancellata: via alle perizie per stabilire se ha già sparato

SCAFA. Si ferma sull’autostrada per fare pipì e trova sul ciglio della strada una mitraglietta. È accaduto ieri intorno alle 14 sull’A25, non lontano dall’uscita di Scafa, in provincia di Pescara. Il ritrovamento dell’arma ha fatto scattare l’allarme in tutta la regione, già in codice rosso per l’allerta antiterrorismo dallo scorso gennaio, dopo l’attentato al giornale francese Charlie Hebdo. A richiedere l’intervento della polizia stradale è stato un camionista. La pattuglia della Stradale che si occupa della sicurezza sulle autostrade d’Abruzzo è arrivata dalla caserma di Pratola Peligna (L’Aquila). Almeno al momento gli agenti nutrono il massimo riserbo sul misterioso caso.

Gli agenti di polizia hanno accertato che si tratta di un’arma funzionante, fabbricata in Svizzera, di cui però almeno sul momento non è stato possibile risalire alla proprietà. Anche diversi automobilisti si sono accorti di quello che stava accadendo, richiamati dalla presenza della polizia. La mitraglietta pare non abbia una matrice e toccherà ai reparti scientifici stabilire se ha la matrice cancellata o se non è mai stata schedata e quindi numerata. Al momento non è esclusa nessuna ipotesi. Potrebbe essere stata lasciata lì da qualche criminale a bordo di un’auto che ha temuto un controllo oppure potrebbe essere stata lasciata da qualcuno che avrebbe dovuto scambiarla.

L’episodio ha fatto scattare l’allarme: la centrale della polizia ha allertato le altre forze dell’ordine che hanno informato le pattuglie in servizio su tutto il territorio regionale. La procura competente per territorio ha aperto un fascicolo e ora si attendono gli esami balistici che determineranno con certezza se si tratta di un’arma che ha sparato da poco o meno.

Dopo il ritrovamento, arriva al massimo l’allerta antiterrorismo in tutte le province abruzzesi. In vista del Giubileo di Papa Francesco già da qualche settimana è stato firmato da diverse procure un protocollo per prevenire l’agire di cellule terroristiche che potrebbero trovare terreno fertile in Abruzzo, zona allo stesso tempo periferica rispetto al Lazio ma molto ben collegata alla Capitale. A sottoscrivere il documento è stata la procura Antimafia dell’Aquila, competente sul territorio abruzzese, la procura generale e gli uffici della Direzione nazionale antimafia. Un dialogo tra autorità giudiziarie straordinario che ha come comune obiettivo monitorare il territorio da possibili infiltrazioni di cellule terroristiche.

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