Montebello di Bertona, assalita dai cinghiali nell’orto: "Sono viva per miracolo"

Branco di animali arriva sotto le finestre di una casa e attacca la proprietaria. Il racconto: "Ho cercato di fermarli con un bastone ma si sono avvicinati. Salvata da mio marito"

MONTEBELLO DI BERTONA. Ha cercato di difendere la casa e l'orto da un branco di cinghiali ma ha rischiato grosso e si è dovuta barricare all'interno dell'abitazione. Dopo una nottataccia Versina Pavone, 62 anni, di Montebello di Bertona, è terrorizzata per quello che le è successo e per quello che può accadere in futuro perché in contrada Campo Mirabello, dove vive con il marito, la presenza dei cinghiali è costante. E poi, fa notare con preoccupazione, i danni subiti durante questo raid sono stati notevoli.

Questi animali rappresentano una presenza abituale nella zona per cui non ci si stupisce più di tanto a vedere dei cinghiali in circolazione, ma quanto accaduto l’altra sera non si era mai verificato e la donna si sente «viva per miracolo» e ha «paura anche solo al pensiero che venga la notte».

«La sera», spiega Pavone, «quando torniamo a casa, ci tagliano spesso la strada, mentre siamo in macchina. Dobbiamo fermarci e farli passare», ma l'altra notte sono arrivati proprio davanti casa mentre la coppia era all’interno. «Verso le 3» - prosegue - «ho sentito dei rumori e ho capito che potevano essere i cinghiali, visto che già altre volte si sono avvicinati. Ho aperto la finestra della camera, a pianterreno, e ne ho visti una marea, non so neppure dire quanti. Erano sia grandi che piccoli, un branco, decine e decine. Stavano scavando a pochi passi dalla finestra, vicino al battuto di cemento, per cui ho preso la scopa, mi sono seduta sul davanzale con le gambe all’esterno e ho provato ad allontanarli».

I cinghiali non l’hanno presa bene, si sono ribellati alla donna che agitava la scopa nella loro direzione e si sono lanciati contro di lei, attaccandosi al suo stivale. «Per fortuna in quegli istanti è arrivato mia marito, mi ha afferrata e mi ha fatto rientrare a casa, altrimenti ora ci sarebbe stato il mio funerale».

Il suo tentativo di difendere l’orto e la casa è stato poco prudente, Pavone lo sa bene. «Ho agito d'istinto, non ho ragionato molto. Lo so che non ci si deve avvicinare troppo ai cinghiali perché è pericoloso ma se in quegli istanti non ero spaventata adesso ho il panico e ho paura a stare qui», cioè a casa, anche se è al sicuro. Quando ha chiuso la finestra, l’altra notte, i cinghiali sono rimasti a lungo e hanno continuato a scavare, distruggendo l'orto. Dall’interno si sentiva tutto, ma non c’era granché da fare se non attendere che andassero via. «Ora sembra che ci siano tante bare, per quanto hanno scavato, e non ci è rimasto niente di meloni, angurie, zucche, patate e peperoni».

Ieri mattina è stato lanciato l'allarme ai carabinieri, che sono arrivati in contrada Campo Mirabello, e oggi la donna sporgerà formalmente denuncia. «I danni sono ingenti, attorno ai 6.000 euro almeno», racconta sempre la 62enne. «Lì, in quell’orto, c'è il mio lavoro, ci sono il concime e la nafta utilizzati, il mio tempo... è andato tutto perso». L'orto, che si estende su circa un ettaro, non è un hobby per questa famiglia, ma una necessità. «Ho quattro figli, prosegue la Pavone, e con i prodotti della terra ci viviamo. Voglio essere risarcita e voglio che finiscano queste scorribande. Desidero vivere tranquilla nel mio podere e non mi si può chiedere di recintare 5 ettari di terreno. La situazione sta diventando invivibile e se dovesse accadere qualcosa a me e a mio marito, che questa volta mi ha salvata, ci ritroverebbero dopo una settimana. Qui siamo isolati, ai confini della realtà».

Il problema per le colture, tra l'altro, non si limita ai cinghiali. «Oramai», conclude, «non possiamo mettere più niente anche per colpa dei tassi e degli scoiattoli che mangiano, piselli, pannocchie, noccioline, noci piselli e fave».

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