Montesilvano, corpo ritrovato in ascensore: arrestata una nigeriana di 33 anni

La donna è stata condotta in carcere con l'accusa di omicidio preterintenzionale. La vittima è un 74enne di Spoltore. Potrebbe aver avuto una lite violenta con la giovane

MONTESILVANO. Una donna nigeriana di 33 anni, Happy Ayegbeni, è stata condotta in carcere con l'accusa di omicidio preterintenzionale: potrebbe avere avuto lei una colluttazione con il 74enne Donato Pangiarella di Spoltore, trovato morto nell'ascensore al civico 9 di via Cerrano.  Secondo una prima ricostruzione sommaria degli inquirenti, alla base della lite potrebbe anche esserci una questione di tipo sessuale, ma non si conoscono ulteriori particolari. Sarà l'autopsia ad accertare la causa della morte e che tipo di ferita sia quella riscontrata sul capo.

Secondo la ricostruzione fornita dalla nigeriana, che rischia il fermo, Pangiarella avrebbe incontrato la donna in un supermercato e si sarebbe offerto di accompagnarla a casa per il trasporto dell'acqua. Dentro all'appartamento l'uomo avrebbe effettuato delle avances sessuali, respinte dalla donna. Lei lo avrebbe spinto per terra e l'uomo sarebbe svenuto. A quel punto sarebbe intervenuto il compagno nigeriano della donna che era in casa e i due avrebbero messo l'uomo nell'ascensore svenuto, spedendolo al piano terra del palazzo. Qui sarebbe stato trovato da un inquilino che ha chiamato il 118 che ha provato a rianimare l'uomo ma inutilmente. Pangiarella presenta una ferita alla tempia che però non sarebbe compatibile, secondo la prima ricognizione del medico legale Cristian D'Ovidio, con una spinta dal davanti del corpo ma da dietro. La poca fuoriuscita di sangue fa pensare più ad una emorragia interna che ad un infarto. Mentre è al vaglio la posizione dell'uomo.

LA TRAGICA SCOPERTA. Donato Pangiarella è stato trovato morto ieri pomeriggio dentro un ascensore al civico 9 di un palazzo di via Cerrano, a Montesilvano. Un condomino ha chiamato l'ascensore e ha trovato l'anziano accasciato, subito dopo la stessa persona ha avvisato i carabinieri, facendoli intervenire sul posto.

LA FERITA. Il 74enne è stato trovato con una ferita lacero contusa alla testa, che potrebbe non essere compatibile con una banale caduta all’interno dell’ascensore, magari in seguito a un improvviso malore. È questa la ragione per cui bisogna vederci chiaro. Si sta infatti cercando di capire come l’uomo si sia ferito, magari se gli sia accaduto qualcosa prima di arrivare nella palazzina di via Cerrano e perché l’anziano si trovasse all’interno di quell’edificio. Pangiarella era infatti arrivato in via Cerrano con la sua automobile, che è stata poi trovata dai militari parcheggiata nei pressi della palazzina, ma al momento non risulta che nello stesso stabile abitino parenti o amici del pensionato di Spoltore. Probabilmente, il suo arrivo a Montesilvano era dovuto ad altri motivi. In ogni caso, gli stessi carabinieri hanno verificato che l’uomo aveva addosso dei soldi che nessuno, a quanto pare, ha toccato.

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LE CAUSE DELLA MORTE. Sarebbe stato un arresto cardiocircolatorio e non una emorragia cerebrale come si era ipotizzato all'inizio a uccidere il 74enneo. È quanto trapela dopo l'esame autoptico a cui è stato sottoposto il pensionato dal medico legale Cristian D'Ovidio. Domani la Procura chiederà la convalida dell'arresto. Sempre domani verranno effettuati i sopralluoghi su appartamento e ascensore che sono stati posti sotto sequestro. A quanto si è appreso la donna nelle sue dichiarazioni avrebbe detto che l'uomo avrebbe raggiunto da solo e barcollante l'ascensore: per il medico legale la ferita alla tempia è compatibile con una spinta alle spalle, mentre la nigeriana dice di averlo allontanato dal davanti. Quindi il Pangiarella si sarebbe prima ferito e poi diretto verso l'ascensore. Da qui, forse per l'emozione, l'arresto cardiaco. Spetterà quindi alle indagini chiarire cosa sia successo.

IL RICORDO. Attraverso i militari della stazione di Spoltore, gli uomini dell'Arma di Montesilvano hanno subito rintracciato i parenti dell'uomo per informarli dell’accaduto e nel corso della serata li stanno ascoltando, per ricostruire le sue ultime ore di vita e gli accertamenti proseguono. Sul posto è intervenuto il medico legale e la salma, dopo la prima ispezione cadaverica, sucessivamente trasportata all’obitorio, a Pescara, per l'eventuale autopsia (il magistrato di turno è Giampiero Di Florio). Pangiarella viene ricordato come una persona riservata ma sempre aperta con gli altri. Era un grande appassionato di calcio, molto legato e impegnato come dirigente nella società Spoltore calcio. Il suo ruolo era quello di fare da collante tra la società e i bambini che frequentano la scuola calcio. «Donato era una persona di una disponibilità unica», dice il segretario del sodalizio sportivo, Mauro Leone. «Siamo affranti per questa notizia. È un momento molto triste per noi ed è difficile descrivere il senso di vuoto di queste ore. Per noi era un grande amico».

LA FAMIGLIA DELLA VITTIMA. «Donato era una persona splendida, altruista e sempre pronto ad aiutare gli altri». Così i familiari della vittima hanno commentato l'episodio sottolineando il fatto che l'uomo non ha avuto alcuna discussione a sfondo sessuale o fatto avances in alcun modo.

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