Montesilvano, furgone a fuoco davanti a un locale: "Incendio doloso"

Paura per il rogo divampato in via Cavallotti. Il mezzo, di una ditta di tessuti, era in uso a un dipendente

MONTESILVANO. Il sabato sera è finito con un incendio davanti a un noto locale di balli latinoamericani di via Cavallotti. Intorno alle due di notte, infatti, ha preso improvvisamente fuoco il furgone di una ditta di tessuti di Pescara, un Fiat Doblò, utilizzato da uno dei dipendenti per raggiungere il locale dove stava trascorrendo il sabato sera in compagnia. Sul posto si sono precipitati i vigili del fuoco e i carabinieri della compagnia di Montesilvano diretti dal vice comandante Giovanni Rolando. Un incendio tutto ancora da spiegare, su cui sono in corso le indagini degli investigatori in attesa comunque della perizia dei vigili del fuoco che hanno spento le fiamme sviluppatesi dalla parte anteriore dell’autocarro.

Al momento non si esclude nessuna pista, nel senso che potrebbe trattarsi di un episodio accidentale ma anche, ed è su questo che sono in corso gli accertamenti dei carabinieri, di un episodio doloso. Dai primi riscontri, sentendo anche il proprietario del mezzo, un piccolo imprenditore residente a Pescara, se dovesse trattarsi di un dispetto, non dovrebbe essere per motivi legati alla sua attività lavorativa. L’uomo ha ribadito con tutta tranquillità di non aver mai ricevuto ritorsioni o minacce. Stessa cosa per quanto riguarda il dipendente che sabato aveva in uso il mezzo andato semidistrutto. Ma gli investigatori sono convinti di arrivare a stretto giro di posta a capire che cosa, o chi, ci sia dietro quell’improvviso incendio.

Una delle piste su cui si starebbero concentrando i carabinieri sarebbe quella sentimentale, una questione legata a liti per gelosia che sabato notte avrebbero avuto il risvolto che ha messo in allarme decine di persone presenti nella zona. Di fatto non sono state trovate bottiglie o resti di liquido infiammabile che possano provare senza ombra di dubbio che si tratti di un rogo doloso.

Decisive potrebbero rivelarsi le immagini registrate dalle telecamere a circuito chiuso del sistema di videosorveglianza delle attività vicine al luogo in cui è divampato l’incendio.

Di certo, se dovesse trattarsi di un incendio doloso è chiaro che chi ha appiccato le fiamme al furgone sapeva chi colpiva, prima di tutto grazie alla scritta della ditta di tessuti impressa sul mezzo, e poi doveva sapere che quel mezzo era in uso a uno dei dipendenti dell’azienda pescarese. Quest’ultimo ai carabinieri ha dichiarato di non aver mai avuto problemi con nessuno e di non essersi accorto di nulla fino a quando, dall’esterno del locale, qualcuno che lo conosceva è corso a chiamarlo per avvertirlo.

©RIPRODUZIONE RISERVATA