L'aggressione in uno studio veterinario

Montesilvano, la visita al cane di sabato notte va pagata prima: veterinario picchiato

Il medico  è stato colpito ed è svenuto. La denuncia dell'Anvim al ministero dell'Interno e della Salute. Confprofessioni: è stato minacciato di morte

MONTESILVANO. Veterinario aggredito da un cliente che doveva anticipare il pagamento della visita a un cane. È quanto accaduto nella tarda serata di sabato scorso a Montesilvano, in un ambulatorio veterinario. Il professionista, intorno alle 22, è stato chiamato per un'urgenza e ha raggiunto l'ambulatorio per visitare il cane di grossa taglia, quasi moribondo. Secondo una ricostruzione sommaria, ci sarebbe stato un diverbio sui tempi del pagamento della visita e il cliente avrebbe afferrato il veterinario al collo, scaraventandolo a terra e provocandogli ferite al mento. Subito dopo i fatti, il professionista, che era con un assistente, ha accusato un malore ed è svenuto. Nell'ambulatorio sono intervenuti il 118 e i carabinieri. I militari dell'Arma della Compagnia di Montesilvano hanno ascoltato veterinario e assistente e ricostruito i fatti. Sarà il professionista, ora, a dover presentare, eventualmente, una querela contro il cliente. Sulla vicenda è intervenuta l'Associazione nazionale medici veterinari (Anmvi). «In considerazione dell'aumento delle aggressioni fisiche e verbali all'interno di strutture veterinarie private, l'Anmvi - si legge sul Notiziario dell'associazione - si è rivolta ai ministeri dell'Interno e della Salute denunciando l'accaduto. Le strutture veterinarie sono presidi sanitari autorizzati e i medici veterinari che vi esercitano svolgono prestazioni di pubblico servizio e utilità sociale». L'Anmvi chiede quindi, tra l'altro, misure di vigilanza pubblica, inasprimento delle pene per violenze ai danni di un medico veterinario, campagne di sensibilizzazione come quelle promosse a favore dei medici oggetto di episodi di violenza, sgravi di spesa e incentivi fiscali per le strutture che si dotano di sistemi di allarme e videosorveglianza, formule risarcitorie e di indennizzo.

CONFPROFESSIONI: PRECISAZIONI E SOLIDARIETA'. Sulll'aggressione interviene Confprofessioni per sottolineare come il veterinario non abbia negato le cure al cane per questioni economiche, "ma", precisa, "per le minacce di morte susseguite alla presentazione del preventivo, come da obbligo di legge, e resasi necessaria anche a causa della complessità di intervento in pronto soccorso. Il proprietario dell'animale, che si è presentato allo studio intorno alle 22 di sabato scorso", continua l'associazione di categoria, "pretendeva che il cane fosse curato senza pagare, perchè non aveva denaro. A quel punto il professionista, che collabora, ma non è titolare della struttura veterinaria, ha invitato il proprietario a tornare a casa per procurarsi almeno un importo sufficiente per il momento a coprire le spese, mentre lui nel frattempo avrebbe iniziato a preparare l'animale all'intervento di taglio cesareo e chiamato un collega per poterlo eseguire al meglio. In tutta risposta l'uomo avrebbe ribattuto che non aveva intenzione di pagare e iniziato a rivolgere delle minacce di morte al medico. Il professionista spaventato, a quel punto preoccupato anche per la sua incolumità, ha inviato l’uomo ad uscire ed è li che è scattata l’aggressione". Confprofessioni esprime solidarietà al professionista "vittima della vile e immotivata aggressione". E denuncia "comunicazioni travisanti e potenzialmente pericolose da parte di alcuni che possono spingere malintenzionati all’emulazione".