Montesilvano, sempre più poveri in città. Ora serve un’altra mensa

Comune e Caritas a caccia di locali per aprire anche un negozio della solidarietà. Il sindaco Maragno: «Pronti 95mila euro, così garantiremo assistenza pure ai profughi»

MONTESILVANO. Sempre più poveri a Montesilvano e il progetto di aprire una mensa e un emporio solidale, lanciato nel giugno 2015 e poi rimasto fermo per una serie di criticità, riprende piede e si arricchisce di due ulteriori tasselli. La giunta Maragno ha approvato due delibere parallele per destinare 95 mila euro all’iniziativa e per cercare i locali idonei a ospitare il servizio che verrà portato avanti dall’Azienda Speciale in collaborazione con la Caritas. A darne l’annuncio è il sindaco Francesco Maragno, evidenziando come il progetto sia strettamente legato alla creazione di Sprar, centri di accoglienza secondaria di migranti, che porteranno all’eliminazione dei Centri di accoglienza straordinaria presenti oggi negli hotel Ariminum ed Excelsior e alla diminuzione del numero dei rifugiati accolti in città.

«Abbiamo stanziato ufficialmente 95 mila euro, che verranno assegnati all’Azienda Sociale, affinché si possa avviare il progetto Alleanza contro la povertà che ci permetterà di realizzare una nuova mensa e un emporio solidale così da intervenire in maniera più incisiva sulle situazioni di disagio del nostro territorio», spiega il primo cittadino. «Questo stanziamento è strettamente connesso alla progettualità che stiamo portando avanti e relativa alla decisione della nostra amministrazione di ridurre significativamente la presenza di profughi sul territorio di Montesilvano, mediante l’attivazione di uno Sprar, ossia il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. Procederemo presto all’individuazione degli immobili, mediante avvisi pubblici, che potranno ospitare questi centri di seconda accoglienza che saranno dislocati su tutto il territorio comunale privilegiando aree che non siano a vocazione turistica e commerciale, che andranno a sostituire gli attuali centri di prima accoglienza».

Una manovra, quello dell’attivazione dello Sprar, che porterà a 135 persone il numero massimo di immigrati ospitati a Montesilvano, contro gli oltre 300 attuali, ma soprattutto che favorirà l’integrazione degli stessi. «Tali centri, diffusi su tutta la città», prosegue Maragno, «potranno rappresentare le sedi ideali anche per la nuova mensa che verrà realizzata a Montesilvano e che darà una risposta importante alle, purtroppo crescenti, situazioni di disagio sul territorio di Montesilvano».

La nuova mensa e l’emporio solidale verranno realizzati grazie a una sinergia tra Comune (95 mila euro), Azienda sociale (27 mila), Caritas (44 mila) e fondi ottenuti dal bando Unrra del Ministero dell’Interno pari a circa 236.000 euro.

Tra le ipotesi messe in campo in questo anno e mezzo di progettazione, c’era quella di utilizzare l’ex Villa Falini, naufragata per via del lungo iter burocratico necessario, e quella dell’affitto di un locale in corso Umberto. In quest’ultimo caso a opporsi all’iniziativa erano stati commercianti e residenti.

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