Morti tre neonati contagiati da un'infezione

I bambini prematuri stroncati in ospedale da un batterio, esplode la rabbia dei genitori

PESCARA. Tre neonati sono morti all'ospedale di Pescara dopo il contagio di un'infenzione, altri due si sono salvati. È accaduto nel reparto di Neonatologia-terapia intensiva al sesto livello dell'ospedale, lo stesso piano di Geriatria e Malattie infettive. A stroncare i tre neonati, tutti prematuri con un peso compreso tra cinquecento grammi e un chilo, è stato il batterio della Serratia. La conferma delle tre morti arriva dal vertice della Asl. I genitori dei tre bambini morti sono pronti a presentare una denuncia e una mamma rivela: «Scarsa igiene nel reparto».

Il «focolaio della contaminazione», così è definito dal primario del reparto di Neonatologia Carmine D'Incecco e dal direttore sanitario dell'ospedale Valterio Fortunato, è scoppiato il 22 aprile scorso. Per la Asl, l'infenzione da Serratia - secondo gli infettivologi, un batterio tipico di ambienti ospedalieri e che si trova anche nei rifiuti, acque superficiali e di scarico - è partita da un neonato partorito dopo nove mesi di gestazione: «Il batterio è stato trovato nel sangue del neonato», dice la Asl, «lo stesso bambino è stato curato, ha risposto alla terapia antibiotica e ce l'ha fatta a superare l'infezione». Da questo bambino, l'infezione si è propagata ad altri quattro neonati, prematuri: uno dei quattro bambini è guarito mentre gli altri tre (uno di Lanciano, uno di Francavilla e uno dell'Aquila) sono morti.

La Asl rivendica il carattere «straordinario» dell'infezione: «A Pescara», osserva, «Neonatologia funziona da 33 anni e un'infenzione simile non è stata mai registrata. Si tratta di una casualità. Comunque, un neonato contagiato pesava 500 grammi ed era in condizioni considerate già gravi, gli altri due pesavano all'incirca un chilo».

Dal contagio, l'infezione è stata scoperta due giorni dopo, a Pasqua: «L'infezione è stata scoperta immediatamente», dichiara la Asl, «e sono state attivate le misure di sicurezza con l'isolamento dei pazienti, la terapia con gli antibiotici, il controllo e la sanificazione dell'ambiente. Così, il contagio è stato limitato ai tre casi più fragili».

Tra settembre e ottobre del 2008, un caso simile si è verificato all'ospedale di Cagliari con dieci contagiati e due neonati morti. Sempre nell'ottobre 2008, quattro neonati sono morti all'ospedale di Chieti: un quinto, trasferito a Roma, è deceduto all'ospedale Bambin Gesù. «A Pescara è stato fatto tutto ciò che si deve fare», dice la Asl. Non basta ai genitori, pronti a denunciare altri tre presunti casi di malasanità.

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