Movida violenta a Pescara, il bullo: ho tirato un pugno solo per fare una bravata

L’interrogatorio del 24enne De Florentiis arrestato per lesioni. L’ammissione: "Ho colpito un giovane in via dei Bastioni e non so chi fosse"

PESCARA. Prime ammissioni nell’inchiesta che ha portato all’arresto di sei ragazzi per aggressioni, pestaggi a caso e rapine tra Pescara vecchia e altre zone della città. Se due minorenni, lunedì mattina, avevano respinto le accuse negando i pugni e i calci sferrati a due coetanei, ieri mattina è stato il turno di Fabrizio De Florentiis, 24 anni di Pescara, finito in carcere per aver colpito con un pungo alla tempia «per mera dimostrazione di forza e riprovevole soddisfazione personale», come ha scritto il pm Gennaro Varone, un coetaneo in via dei Bastioni. De Florentiis, assistito dall’avvocato Florenzo Coletti, avrebbe ammesso quanto accaduto, spiegando al giudice di aver tirato un pugno a una persona – e non a due – e aggiungendo di non sapere chi fosse. «Perché quel pugno?», ha chiesto il giudice e De Florentiis avrebbe spiegato che sarebbe stato spinto all’aggressione dai suoi amici, per fare una bravata di cui non si era reso conto della gravità. In realtà, come ricostruito dalla Mobile di Pierfrancesco Muriana, la notte del 27 aprile in via dei Bastioni il giovane colpito con un pugno alla tempia è andato poi in ospedale, dove si trova ancora, con una frattura scomposta e all’inizio era stato ricoverato in prognosi riservata.

De Florentiis è uno dei giovani accusati di aver aggredito due persone, tra cui un poliziotto del Nord Italia, per gioco, senza un motivo reale importando a Pescara la moda americana del knock-out game: un’aggressione verso una persona scelta a caso raggiunta da un solo pugno violento e seguita dalla fuga del bullo.

Il 24enne ha spiegato di aver sentito parlare di questo “gioco” criminale ma ha negato di averlo messo in pratica in via dei Bastioni come invece gli viene contestato nell’ordinanza di custodia cautelare: «L’aggressione si è svolta in modo del tutto immotivato senza la minima giustificazione e rientra nel “knock-out game”, gioco criminale in uso anche in Italia». De Florentiis, quindi, ha spiegato al giudice di non riconoscersi nemmeno nella gang di cui fanno parte giovanissimi e, alla fine dell’interrogatorio, il suo avvocato ha chiesto la revoca o la diminuzione della misura cautelare.

Inizieranno stamattina, invece, gli interrogatori per i due ragazzi che sono agli arresti domiciliari: il 20enne serbo, residente a Pescara, Elvis Neziri su cui pendono le accusa di rapina e di lesioni e il 18enne albanese, residente a Francavilla, Fabjol Berisha accusato sempre di lesioni.

Se il primo è accusato, insieme ad altri minori, di aver sferrato calci e pugni a un minorenne e averlo derubato del telefonino, di una catenina e di 200 euro, l’albanese deve rispondere di calci e pugni ai danni di un minorenne in via dei Bastioni finito in ospedale con la prognosi di trenta giorni. Oggi, i due daranno al giudice la loro versione.

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