Multa non pagata, le Iene contro questore e Maggitti

L’inviato della trasmissione di Italia 1 in città per il caso dell’auto di Passamonti rimossa dal carroattrezzi perché in divieto di sosta e restituita subito dai vigili

PESCARA. Una multa mai elevata al capo della polizia, un’auto rimossa con il carroattrezzi e restituita a tempo da record, e un imbarazzo diffuso tra tutti i protagonisti.

Un blitz delle Iene a Pescara, che in due giorni hanno intercettato e intervistato il questore Paolo Passamonti e il comandante della polizia municipale, il colonnello Carlo Maggitti, ha riacceso i riflettori sul caso della contravvenzione per divieto di sosta mai contestata al questore, che aveva parcheggiato l’auto in via Galilei mentre si trovava in servizio. Era l’8 dicembre 2011.

Come documentato dalla trasmissione di Italia 1, la Mercedes venne anzi subito restituita al questore, che andò personalmente a ritirarla al comando della polizia municipale. Il caso saltò fuori nella primavera del 2013 e divenne di dominio pubblico. L’inviato delle Iene, Matteo Viviani, ha chiesto conto dell’accaduto allo stesso questore, avvicinato mentre si trovava in un ristorante.

«La segnaletica non era chiara in quella strada», ha spiegato Passamonti, «Quando mi recai dai vigili, mi restituirono subito l’auto, ringraziai e me ne andai. Se mi avessero contestato la multa, avrei pagato subito», ha aggiunto, mostrando poi al giornalista nel proprio ufficio altre multe ricevute e regolarmente saldate. Le Iene hanno intervistato anche i vigili che quel giorno fecero portare via dal carroattrezzi altre tre auto, oltre alla Mercedes, e hanno mostrato uno dei registri sul quale erano state annotate le contravvenzioni, tutte regolarmente pagate, tranne quella che riguardava il questore. Di qui, la denuncia, sporta ai carabinieri dai vigili urbani. Su uno dei registri, peraltro, come spiegato in tv dalla stessa polizia municipale, vennero misteriosamente strappate le pagine che facevano riferimento alla contravvenzione della Mercedes.

In servizio, quell’8 dicembre 2011, al comando dei vigili, c’era il maggiore Petrongolo che all’inviato delle Iene ha spiegato: «Il comandante mi disse di restituire al questore la macchina e che avrebbe sistemato lui il verbale». Maggitti, avvicinato dall’inviato alla stazione ferroviaria, ha escluso di avere dato lui l’ordine e ha difeso la correttezza della procedura. A fare le spese dell’intera vicenda, hanno denunciato le Iene, sono stati tre vigili urbani, i due in servizio quel giorno, spediti ora a sorvegliare scuole e parchi pubblici, e un terzo agente, Angelo Volpe, finito sotto processo (la causa è appena cominciata ed è stata rinviata al 25 maggio 2015) accusato di rivelazione del segreto d'ufficio per avere chiesto lumi sul caso all’ex comandante dei vigili Ernesto Grippo.

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