cosa dice lo studio

«Nell’elenco pini e pioppi molto malati e incurabili»

PESCARA. «Per garantire a tutti i cittadini l’opportuno livello di sicurezza è stata elaborata una relazione sullo stato di salute degli alberi cittadini e quindi sul loro livello di sicurezza»....

PESCARA. «Per garantire a tutti i cittadini l’opportuno livello di sicurezza è stata elaborata una relazione sullo stato di salute degli alberi cittadini e quindi sul loro livello di sicurezza». Comincia così lo studio condotto dall’agronomo Carlo Massimo Rabottini incaricato dal Comune di verificare le condizioni delle principali piante della città.

Sono stati controllati 1.230 alberi, su circa 17.000 presenti in città: 287 alberi oggi malati saranno sottoposti ad una cura-potatura per salvarli; 121 verranno tagliati per ragioni di sicurezza; 242 nuovi verranno piantati. Quei 121 condannati a morte sono considerati a rischio estremo, cioè piante da eliminare perché in condizioni di elevata propensione al cedimento. Questo perché sono malati o hanno difetti morfologici e strutturali importanti e possono provocare danni.

Di tutt’altro parere Caterina Artese, dottore forestale, che ieri ha voluto precisare meglio le sue dichiarazioni rilasciate in un’intervista pubblicata sul Centro. «Il Comune», ha detto, «ha avuto un comportamento razionale e corretto affidando a un tecnico certificato la valutazione del rischio delle piante arboree. Tale analisi non ha un valore di urgenza. In sintesi ritengo che tale studio sia un buon punto di partenza». «Non essendoci l'urgenza», ha aggiunto, «ossia nessuna delle piante è a rischio imminente di caduta, non si comprende perché ignorare la richiesta da parte delle associazioni ambientaliste di completare quell'analisi. Decretare l'abbattimento di 121 alberi e la potatura di altre 287 piante con valutazioni solo di tipo fitostatico, rischia di essere un’operazione superficiale che modificherà per sempre la tipologia del verde di Pescara».

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