Nomina al cognato di Venturoni assolto il primario

Cade l’abuso per il responsabile di Chirurgia vascolare Scoccianti non fece pressioni per l’incarico a Di Nardo

PESCARA. Era accusato di aver condizionato la nomina a vice primario del cognato dell’ex assessore alla Sanità Lanfranco Venturoni ma per il giudice per l’udienza preliminare Maria Michela Di Fine non c’è stato abuso d’ufficio.

E’ stato assolto perché il fatto non sussiste il primario di Chirurgia vascolare all’ospedale di Pescara Marco Scoccianti che era finito nell’inchiesta sulla nomina a vice primario di Walter Di Nardo, cognato dell’attuale capogruppo del Pdl in Regione Venturoni.

Per il primario, assistito dall’avvocato Pierluigi De Nardis, è caduta l’accusa di abuso d’ufficio.

Al centro dell’inchiesta del pm Gennaro Varone c’era la nomina a vice primario di Chirurgia vascolare di Di Nardo, medico di origine lancianese con vent’anni di esperienza alle spalle compreso un incarico da assistente medico in Cardiochirurgia a Teramo.

Secondo l’accusa l’incarico a Di Nardo, arrivato da Teramo a Pescara nel 2009, era viziato perché sarebbe stato deciso da Scoccianti senza prima comparare i curricula dei concorrenti: un incarico, secondo quanto sostenuto dalla procura, affidato senza aver letto il curriculum di Di Nardo.

Per questo motivo il pm aveva iscritto sul registro degli indagati il medico che, nell’ultima udienza preliminare, è stato ritenuto estraneo all’accusa dal giudice per l’udienza preliminare Di Fine.

Era stato lo stesso manager della Asl Claudio D’Amario a intervenire sulla vicenda un po’ di tempo fa raccontando che «a distanza di quasi un anno dal suo arrivo Scoccianti ci aveva chiesto un periodo di aspettativa per andare a lavorare in Arabia Saudita ed era stato lo stesso primario a decidere che sarebbe stato Di Nardo a guidare in sua assenza il reparto».

«Non c’era stata nessuna pressione», aveva detto ancora il manager della Asl di Pescara, «perché come avviene in tutti i casi è sempre il primario a scegliere il suo vice. Di Nardo non ha avuto vantaggi economici», aveva detto il manager della Asl, «anzi soltanto spese in più perché Di Nardo ha fatto il primario ma senza il riconoscimento economico del primariato».

Intanto la richiesta di processo a carico di Scoccianti fa parte anche di una causa civile che oppone Romeo Angelini , medico che si considera leso dall’incarico affidato a Di Nardo «vantando un curriculum clinico di primario livello tale da collocarlo in chiara e netta posizione preferenziale», come aveva denunciato in una diffida. Nella causa civile la difesa di Angelini, rappresentata dall’avvocato e docente di diritto privato all’università di Teramo Domenico Russo, aveva chiesto un interrogatorio formale di D’Amario che, una volta in tribunale, ha escluso pressioni per la nomina di Di Nardo affermando che la scelta era stata soltanto di Scoccianti.

Il giudice Carmine Maffei ha aggiornato l’udienza al prossimo 25 settembre: sarà il giorno della decisione, la data in cui il giudice deciderà se la nomina del parente di Venturoni è regolare o no.

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