NON VOLGERO' LO SGUARDO

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L'auto dal colore blu metallizzato, imbocco' il breve viale che conduce alla porta d'ingresso della "Casa di Cura", ove l'attendevo, fermandosi dinanzi a me… salutai Lorenzo che era stato cosi' cortese nel venire a recuperarmi e, sistemato l'esiguo bagaglio, ci avviammo verso l'uscita princi-pale, destinazione casa...!

Fui subito preso da una sensazione liberatoria che mi spingeva a voler volare via, lontano, fuori, per tuffarmi in quella vita di cui ero stato momentaneamente privato, di quella vita che tanto amavo e che ora respiravo nuovamente a pieni polmoni… non mi volsi indietro per vedere cio' che lasciavo… mi concentrai invece sull'angusto vialetto costeggiato da basse siepi, sui camici bianchi che camminavano, attraversavano, sostavano ai margini della strada in un contesto di pigiami e vestaglie che occupavano le panchine alla ricerca di quel bel sole che ora splendendo caldo e luminoso ridisegnava il mio essere restituendolo a quel mondo ed a quelle gioie tanto agognate nel mentre, attimo dopo attimo, avvertivo l'incrementarsi di una sensazione di leggerezza, di eccitazione, di euforia.

Non mi volsi indietro ma osservai con soddisfazione l'aprirsi del grande cancello e poi…via… in-contro alla citta', verso casa, verso il mare che si intravedeva gia' al di sotto della collina li', al termine di quel serpentone di auto in movimento, di quell'agglomerato complesso di case, negozi, ipermercati e gente, tanta gente, tanto vivere. Non volsi lo sguardo indietro per codardia,

per tenerezza, per pieta', per carenza di sopportazione del dolore. Non volsi lo sguardo indietro perche', solo allora, "dopo averla avuta cosi' vicina", volevo attendere, comprendere, riflettere per sapere chi "Quella triste signora dagli occhi di ghiaccio", mia indesiderata compagna ora svanita, realmente fosse… ". Fuggivo via dal terrore ma, tutti coloro che fino a poco prima erano stati lassu' con me a soffrire su quei miseri sudari, ora cosa stavano facendo…?, terapie, visite, cure mediche, indagini invasive, cosa.., cosa…, cosa..! Non volsi lo sguardo perche' avevo paura… non volsi lo sguardo perche' solo allora capivo quanti piccoli o grandi mondi di sofferenza inseriti in questo nostro pianeta esistono e, dopo aver toccato con mano tale orribile realta', temevo che, forse, solo un semplice sguardo sarebbe bastato a risvegliare lontane paure, ansie, sofferenze, disabilita' ed l'umiliazioni, convinzioni di inferiorita', indigenza, vergogna, desiderio di farla finita…! No…! Non mi volsi a guardare indietro ma… si… erano proprio loro… li sentivo ancora con me… si… erano proprio loro… ne udivo le voci imploranti… vedevo i loro visi emaciati… ascoltavo le loro suppliche: "Aiutami. Non ce la faccio…!", "Ma quando usciamo di qui…!", "Signore non ci abbandonare…!" ed ancora… ancora… ancora… e solo allora mi accorsi di un qualcosa che andava prendendo consistenza nel mio essere, solo allora mi resi conto che… si… in effetti Essi non erano restati in quel triste luogo di sofferenza… no… eravamo fuggiti insieme, trasportati dalla mia anima per essere di nuovo uniti… a guardarci negli occhi a farci coraggio, a vivere ancora… ed allora…

" Per favore non Li dimenticare, solo per una volta, volgi ancora lo sguardo ".

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