Nuovo Pronto soccorso non prima del 2018

I lavori di ristrutturazione riprenderanno soltanto a primavera inoltrata Licenze edilizie scadute: va ripresentato il progetto a Genio Civile e Comune

PESCARA. I lavori di ristrutturazione del nuovo pronto soccorso dell'ospedale civile sono fermi dai primi di marzo e «non ripartiranno prima di due mesi». Ciò significa che «la città non avrà il pronto soccorso ampliato prima del 2018». Nei giorni scorsi, Domenico Zaccardi Pettinari, consigliere regionale del M5S ed esponente della commissione regionale sanità, dopo un sopralluogo, aveva lanciato l'allarme sullo stop dei lavori alla nascente struttura che la città attende da almeno tre lustri e che vedrà la luce, prima o poi, grazie alla volontà dell'attuale direzione generale guidata da Armando Mancini e del primario del pronto soccorso Alberto Albani, i quali nei mesi scorsi hanno tenuto riunioni serrate per arrivare all'obiettivo, ossia la partenza del cantiere.

Ma intanto i lavori, iniziati ufficialmente a fine gennaio (il cantiere era stato aperto in autunno dall'impresa esecutrice dei lavori Di Carlo di Casoli e dall’aggiudicataria Arco di Ravenna, per un importo progettuale di 2 milioni 840 mila 512,94 euro) e proseguiti per un mesetto, come anticipato dal Centro il 12 marzo scorso, sono già fermi perché il settore edilizia pubblica e urbanistica del Comune ha imposto il blocco. Ciò è accaduto perché da tre anni, esattamente dal 28 febbraio 2014, sono scadute le licenze edilizie necessarie al proseguimento della costruzione del nuovo polo sanitario che si estenderà su circa 2000 metri quadrati, contro gli attuali 900, negli ex reparti di Allergologia, Chirurgia pediatrica e Anatomia patologica .

Inoltre, Pettinari aveva evidenziato che il blocco era causato anche da una serie di condutture della luce, acqua e gas, che sbucavano incontrollate dai pavimenti e denunciato la presenza di una impressionante montagna di calcinacci, ricoperti da un telo bianco, abbandonati nella zona esterna del presidio ospedaliero, tra il Cup e l'ingresso del nuovo pronto soccorso. Residui di scavi «pericolosi per la salute pubblica», che dovranno essere smaltiti dalle imprese appaltanti nelle discariche autorizzate.

Dunque, ora la Asl dovrà reiterare la richiesta e ripresentare il progetto approvato quattro anni fa, prima al Genio Civile e poi al Comune, settore Urbanistica ed Edilizia che dovrà verificare una serie di parametri, tra nuove norme edilizie e piano regolatore, riformulare un giudizio e far ripartire gli interventi in tempi da record. Prima di questo stop, e a meno di ulteriori stop and go nel corso dell'anno, la riconsegna dei lavori era prevista entro dicembre 2017. Il futuro pronto soccorso andrà a coprire l'attuale bacino di utenza di 300 mila presenze l'anno, provenienti da tutta la provincia, di cui 30 mila prestazioni programmate e l'1,7 per cento di codici rossi, ossia situazioni a rischio morte. Vi opereranno gli attuali 22 medici e 40 infermieri più altro personale da assumere, sarà disponibile una postazione Tac, un settore traumatologia, una "choc room" con cinque posti letto per le emergenze, sale di osservazione breve con 20 posti letto anzichè 10, una sala d'attesa più ampia, spazi giochi per i bambini e postazione internet .

Un'altra importante novità riguarda la creazione di una struttura esterna al pronto soccorso, dove saranno trattati i casi tossico-infettivi di emergenza con due letti per la rianimazione e camere di decompressione.

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