Ombrelloni, tariffe più salate

Le associazioni dei balneatori aumentano i listini del 7 per cento

PESCARA. L'arrivo della stagione estiva è spesso accompagnata da uno strascico di lamentele sugli aumenti della spiaggia. Famiglie che, da una stagione all'altra, confermano la stessa palma nella stessa fila che, però, è rincarata: quanto costa andare al mare? Sul lungomare pescarese ci sono 103 stabilimenti e sull'intera costa abruzzese circa 600. Oggi le tariffe sono libere e ogni gestore può stilare un proprio listino prezzi che varia da stabilimento a stabilimento tenendo presente alcuni criteri come la posizione della struttura e i servizi offerti.

Eppure, ci sono dei margini, una sorta di listino ideale che viene elaborato dalle associazioni di categoria in accordo con i balneatori: prezzi che non sono vincolanti, che i gestori non sono tenuti a rispettare ma che, come spiega Antonio La Torre, il presidente regionale Fiba-Confesercenti, sono «un patto d'onore tra l'associazione e i gestori degli stabilimenti». Ogni anno, le associazioni si siedono a un tavolo insieme ai balneatori per concordare un listino stagionale e giornaliero che viene inviato all'assessorato provinciale al Tursimo.

«Quest'anno», come spiega anche l'assessore provinciale Aurelio Cilli, «ci sarà un lieve aumento del sei, sette per cento, più che un rincaro, un adeguamento che riguarda anche tutti gli altri settori». I listini consigliati da Fiba-Confesercenti e da Sib-Confcommercio, l'associazione presieduta da Riccardo Padovano, sono simili, presentano prezzi che variano di 50 euro per l'ombrellone in prima fila o di 20 euro per un lettino. Affittare un ombrellone per tutta la stagione, con un lettino e una sdraio, costa 650 euro negli stabilimenti iscritti alla Confcommercio e 600 euro negli stabilimenti iscritti alla Confesercenti. L'ombrellone, come è scritto nell'avvertenza, viene affittato a un massimo di 4 persone mentre una palma a non più di tre famiglie.

Il prezzo indicato dalla Confcommercio per una palma in prima fila senza arredi è di 1.700 euro, mentre l'altra associazione non fa differenza tra le file e consiglia un prezzo base di 1.350 euro per una palma. Poi, c'è un microlistino di prezzi per avere lettini o sdraio in più: un lettino parte da 150 euro e una sdraio da 90 euro. Il prezzo equo, invece, per una cabina per 4 persone, sempre secondo le due associazioni, è di 300 euro (iscritti Confcommercio) e 300 euro (iscritti Confesercenti). Le tariffe giornaliere della Confcommercio per l'alta stagione - nei mesi di luglio e agosto - sono di 23 euro per affittare un ombrellone nel primo settore con un lettino e una sdraio e di 18 euro per un ombrellone nel secondo settore. Leggermente più basse quelle proposte dagli stabilimenti iscritti alla Confesercenti: 17 euro nel primo caso e 13 euro nel secondo.

Ma queste tariffe, non vincolanti, vengono rispettate dagli associati? Antonio La Torre spiega che «il tariffario consigliato non è obbligatorio ma che tra gli iscritti e l'associazione c'è un patto d'onore, un tacito assenso per cui i gestori le apliccano. Anzi», come aggiunge, «in molti casi sono anche più basse». Una volta che sono stati realizzati, i tariffari vengono girati alla Provincia che poi li pubblicizza nelle fiere o nei cataloghi insieme, ad esempio, a quelli degli alberghi per attrarre turisti. «Sono prezzi bassi», conclude l'assessore provinciale al Turisimo Cilli, mentre Padovano della Confcommercio, chiosa: «Le tariffe degli stabilimenti di Pescara sono le più basse d'Italia».

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