«Omofobia, manca una vera legge»

Le reazioni: dall'impegno dell'assessore Sclocco, alle richieste della Sinistra

PESCARA. «È un fatto gravissimo». Non ha peli sulla lingua Marinella Sclocco, assessore regionale alle Politiche Sociali commentando i fatti di Pescara. «Non ci sono scusanti per una caccia all'uomo mirata a debellare un orientamento sessuale diverso dal proprio. Un bacio è la forma più pura e innocente dell'amore e non può essere perseguito, inaccettabile ciò che accaduto. Il mio impegno andrà nella direzione di diffondere una cultura dell'inclusione dove normale e diverso non siano più metri di giudizio, perché le differenze sono solo ricchezza e non possono e non devono divenire campo di offese e persecuzione».

E' possibile che la Regione Abruzzo si doti di una legge contro l'omofobia? Sclocco: «Leggo dagli avvocati arcigay :"È vero che l’ingiuria è stata recentemente depenalizzata, ma è altrettanto vero che rimane illecita ed è previsto, per chi se ne macchia, l’obbligo alle restituzioni ed al risarcimento del danno, oltre che l’obbligo di pagare una sonante sanzione pecuniaria civile, che va da 100 ad 8.000 euro. Non mi tiro indietro, ma credo che una legge dello Stato sarebbe molto più efficace. E lo sarebbe per tutte le Regioni contemporaneamente».

Per Dante Licheri di Sinistra Italiana Abruzzo, Paola Messina De Vitis e Marisa D'Alfonso di Sinistra Italiana Federazione provinciale di Chieti «serve subito una legge che tuteli chi si ama». L'avvocata Cathy La Torre, responsabile diritti civili, pratiche di autodeterminazione e libertà di SI, offre «il patrocinio gratuito al giovane vittima dell'ennesimo episodio di omofobia». Si schiera con l'Arcigay anche la Commissione Pari Opportunità Provincia di Pescara presieduta da Romina Di Costanzo: «Fa specie sapere che ancora oggi si verifichino episodi come questi, all’indomani della giornata internazionale contro l’omofobia, bifobia e transfobia. Compito di una società democratica e illuminata è agire sin dall’educazione scolastica e familiare con momenti formativi che insegnino il rispetto reciproco. Per combattere la cultura omofoba e affermare la civiltà dei diritti anche nei gesti e nei comportamenti». (c.co.)