Ospedale, porte rotte da cinque mesi

La denuncia dei tecnici della Asl, ma nessuno è ancora intervenuto

PESCARA. Porte con i vetri rotti, estintori bloccati da sedie e tavoli, buchi sui pavimenti. Comincia così l'elenco delle «difformità» scoperte all'ospedale di Pescara dai tecnici del dipartimento di Prevenzione della Asl. Dopo i due sopralluoghi nei seminterrati tra pavimenti, muri e controsoffitti rotti e la visita al Pronto soccorso con la scoperta di fili elettrici non protetti e la pulizia dei pavimenti «non accurata», gli esperti controllano anche il resto dell'ospedale: il verbale del sopralluogo, inviato al direttore generale della Asl Claudio D'Amario, al direttore medico del presidio Valterio Fortunato e al responsabile dell'ufficio Gestione del patrimonio Vittorio Morganti, risale al 15 aprile scorso.

DENUNCIA IGNORATA. Ma, a distanza di quattro mesi e venti giorni dalla scoperta delle irregolarità, la denuncia dei tecnici rimbalza nel vuoto: al piano terra, nel corridoio che porta al laboratorio delle urgenze, il tavolo che blocca l'estintore è sempre lì; al primo piano, il pavimento staccato davanti alla porta di Cardiologia non è stato riparato; al secondo piano, la porta con i vetri rotti all'ingresso di Ortopedia è la stessa del 15 aprile scorso.

PERICOLO DI CADERE. I sopralluoghi dei tecnici, nei seminterrati, al Pronto soccorso e nel resto dell'ospedale, fotografano l'assenza di manutenzione e dicono che il presidio è pericoloso, per chi ci lavora, per i pazienti e per i visitatori: «In prossimità dell'accesso interno a Emodialisi I, sul pavimento, il fascione di raccordo risulta divelto». Dalla scoperta a oggi, nessuno ha toccato il pezzo di ferro lasciato a terra, diventato una trappola. In base ai verbali, non è un caso isolato: «Nell'atrio, in prossimità del marcatempo, sul pavimento, il fascione di raccordo è divelto; nel corridoio tra atrio e Pronto soccorso pavimentazione dissestata; in prossimità dell'accesso interno al Pronto soccorso, sul pavimento, il fascione in metallo risulta divelto; in prossimità dell'accesso interno al Centro trasfusionale il fascione in metallo sulla parete risulta divelto». Camminare all'ospedale, dicono i verbali, è pericoloso: c'è il rischio di cadere. Al Centro trapianti midollo osseo, «nel corridoio, sul pavimento, il fascione di raccordo è costituito da nastro adesivo e rappresenta un pericolo di caduta». Accade anche «tra il primo e il secondo piano, la pavimentazione in gomma è in parte mancante».

ESTINTORI BLOCCATI. I tecnici (finora invano) chiedono interventi perché, in caso di incendio, raggiungere gli estintori è difficile: al Centro trapianti midollo osseo, «l'utilizzo dell'estintore è impedito dalla presenza di una panca»; nel corridoio che porta al laboratorio delle urgenze «l'utilizzo di estintore è impedito dalla presenza di un tavolo»; al Pronto soccorso, i tecnici dicono che «il settore area gialla è privo di estintore ad anidride carbonica data la presenza di apparecchiature elettromedicali e di un quadro elettrico principale».

CAVI SCOPERTI. Al Pronto soccorso nel bagno dei disabili «sono presenti cavi elettrici che fuoriescono dalla parete non adeguatamente protetti; è presente una presa priva di coperchio». Nel reparto di Fisiopatologia digestiva, i tecnici annotano: «Si riscontra la presenza di cavi elettrici volanti, ciabatte e cavi poggiati sul pavimento. Da quanto dichiarato dal primario Leonardo Di Marzio è stata inoltrata richiesta all'ufficio Gestione del patrimonio per la messa a norma dell'impianto elettrico. Si precisa, altresì, che nel servizio vengono utilizzate apparecchiature elettromedicali applicate su pazienti».

PANNELLI ROTTI. «Lesionati», scrivono i tecnici, i pannelli in vetro vicino agli ingressi dei reparti di Chirurgia e Gastroenterologia.

DISABILI. Dopo il parcheggio dell'auto blu del direttore generale della Asl Claudio D'Amario su un posto per disabili all'ospedale, interviene Donato Fioriti, presidente di Contribuenti italiani: «Il suo atto è stato inqualificabile tanto più per il ruolo che svolge, ma mi preoccupano ancora di più l'inaccessibilità dell'ospedale e i furbettini che usufruiscono illecitamente dei pass invalidi».

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