Pace: «Mascia e Testa, basta giochetti»

L’ex sindaco di Forza Italia, vicino ai grillini, bacchetta i due sfidanti per la candidatura nel centrodestra: fate le primarie

PESCARA. «Mascia e Testa la smettano di fare il tiro della fune per decidere chi dei due deve fare il sindaco; la scelta del candidato deve avvenire con le primarie». A parlare così è l’ex sindaco Carlo Pace che ha guidato la città di Pescara, con due mandati, dal 1994 al 2003. Esponente storico di Forza Italia, ha lasciato il partito di Berlusconi tempo fa e ora si dice molto vicino alle posizioni dei grillini «Mi piacciono le idee dei giovani del Movimento 5 Stelle», rivela.

Pace, ingegnere in pensione, è assente dalla scena politica e pubblica da tanti anni e adesso, contattato al telefono dal Centro, vuole dire la sua sulla sfida che va avanti da settimane tra il sindaco Luigi Albore Mascia, di Forza Italia e il presidente della Provincia dimissionario, del Nuovo centrodestra, per la candidatura alle prossime elezioni comunali. L’ex primo cittadino non rivela da che parte sta, però indica alla coalizione di centrodestra, forte della sua lunga esperienza di amministratore locale e di politico, una possibile strada da percorrere per uscire dall’impasse. «Secondo me bisogna avere coraggio in politica», afferma, «una cosa buona che fa il Pd da tempo sono le primarie, uno strumento che dovrebbe adottare anche il centrodestra. Credo che sia una scelta giusta anche per tastare il polso della cittadinanza».

Un messaggio indirizzato soprattutto ai partiti della coalizione, che domani torneranno a incontrarsi in piazza Unione, in una riunione convocata dal coordinatore regionale di Forza Italia Nazario Pagano, per decidere chi dovrà fare il sindaco. Un accordo, allo stato dei fatti, sembra quasi impossibile da raggiungere. Mascia ha ribadito anche venerdì scorso, quando ha annunciato di non volersi dimettere per candidarsi alla Regione, che vuole fare un secondo mandato. Ed è convinto che la candidatura gli spetti di diritto, in quanto «sindaco uscente che ha lavorato bene nei cinque anni di consiliatura». Ma anche Testa non rinuncia e il suo partito, il Nuovo centrodestra è pronto a sostenerlo in questa battaglia. Il presidente della Provincia, tuttavia, si è dimesso venerdì per non precludersi eventualmente la possibilità di candidarsi, in alternativa, alle regionali come consigliere.

Pace non nasconde un giudizio negativo su questo muro contro muro tra i due contendenti. «Mascia e Testa stanno facendo il tiro della fune», osserva. «Non si può decidere la candidatura facendo delle sveltine», dice riferendosi al tira e molla sulle dimissioni che c’è stato per giorni tra sindaco e presidente della Provincia. «Quella delle dimissioni è stata una prova di forza che non è servita a nulla», fa notare, «i problemi sono rimasti». Quando Pace si candidò per la seconda volta a sindaco di Pescara non ebbe tutte queste difficoltà. «Allora, la coalizione era unita», ricorda, «e io vinsi le elezioni al primo turno con il 51,3 per cento delle preferenze». «Adesso il centrodestra appare diviso», prosegue l’ex sindaco, «per questo suggerisco di dare la parola ai cittadini che potranno così decidere la candidatura con le primarie. Solo così, dopo, la coalizione potrà ricompattarsi su un singolo candidato».

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