Pagano apre alla candidatura di Testa

Il coordinatore abruzzese di Forza Italia: «Mascia va bene, ma vanno fatte anche valutazioni su scala regionale»

PESCARA. «No ai “tavoli” romani. Il candidato sindaco di Pescara lo scelgano i pescaresi, con un sondaggio o con le primarie», ha detto ieri Guerino Testa, di nuovo in sella al vertice della Provincia, dopo il ritiro delle dimissioni, e aspirante primo cittadino alle prossime amministrative, sotto gli scudi della costola dell’ex Pdl, il Nuovo centrodestra. Ma chissà che non sarà proprio un «tavolo romano», finora a lui ostile, alchimie della politica, a decidere che dovrà essere proprio Testa il leader del centrodestra. A scapito di Luigi Albore Mascia, che, solo fino a pochi giorni fa, aveva ricevuto l’endorsement dei big di Forza Italia.

Lo scenario muta di ora in ora e ieri il messaggio in bottiglia di Testa, neanche tanto criptico, «il centrodestra deve rimanere unito», è arrivato al coordinatore regionale di Fi Nazario Pagano, non presente alla conferenza convocata da Testa per spiegare i motivi della retromarcia in Provincia. Parole, quelle di Pagano, che sanno di un’apertura al leader alfaniano. «Ho apprezzato molto che Testa abbia detto che la coesione della coalizione è un valore».

Dunque, un lasciapassare per quel crocevia forse decisivo per tutto il centrodestra, quando martedì pomeriggio, a Roma, s'incontrerà la commissione degli alleati, a San Lorenzo in Lucina, nella sede di Forza Italia, dove saranno presenti, tra gli altri, Raffaele Fitto, Osvaldo Napoli e Alessandro Cattaneo (sindaco di Pavia), insieme coi coordinatori nazionali di Forza Italia; tra i quali, appunto, Pagano? Non è escluso. Tutt’altro. «Noi siamo con Mascia», ha puntualizzato Pagano, «il quale ha governato bene». Ma è alla scacchiera nazionale che bisogna volgere lo sguardo. «Tuttavia Pescara è una città che dal partito è considerata di prima fascia. Perciò non solo le primarie costituirebbero un precedente per tutto il Paese, anche se a Lecce si sono svolte», ha riflettuto il leader abruzzese di Fi, «ma c'è anche che all’interno della nostra Regione ci stiamo muovendo con una certa logica. Pertanto ci vorranno sì delle motivazioni forti per far convergere Forza Italia sul nome di Testa, ma è pur vero che il partito di Alfano sta appoggiando Chiodi nella corsa alle regionali e lo stesso sta facendo a Teramo con il sindaco Brucchi. E così noi faremo l’anno prossimo a Chieti, se il sindaco Di Primio vorrà ricandidarsi». «La mia preoccupazione era che oggi Testa», ha concluso Pagano riferendosi alla conferenza stampa di ieri, alla quale hanno preso parte anche Michele Russo, titolare della società di comunicazione Mirus e la coordinatrice regionale di Ncd, nonché senatrice, Federica Chiavaroli, «avrebbe annunciato la sua candidatura». E ieri il presidente della Provincia ha sì negato, «non sono qui per comunicare la mia candidatura», ma è pur vero - obtorto collo, se il diktat romano dei giorni scorsi sulla ricandidatura di Mascia non dovesse capovolgersi martedì -, che Testa scenderà in campo lo stesso. Anzi, la strategia di Ncd e Fi, potrebbe essere di andare separatamente al primo turno, per poi apparentarsi all’eventuale ballottaggio. E se il sindaco ieri non ha voluto commentare le parole di Testa («Mi limito a dire che le primarie potevano essere oggetto di discussione giorni fa, non ora»), è Chiavaroli che si aspetta una chiamata per martedì a Roma. «Io quel giorno sarò nella capitale e se ci chiameranno, andremo», ha lanciato. «Ma al momento mi pare che il tempo delle trattative sia finito». Chi è già pronto alle eventuali primarie del centrodestra è Fratelli d’Italia. «Noi aspettiamo l’esito della riunione di martedì», ha fatto ieri sapere il capogruppo in consiglio comunale Armando Foschi. «E nel caso ci fossero, presenteremo un nostro candidato». Idem anche da Pescara Futura, come annunciato nei giorni scorsi da Carlo Masci e Berardino Fiorilli.

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