PESCARA

Papa Francesco risponde a Family life e aiuta 9 terremotati 

L’associazione pescarese presieduta da Giovanna Medoro scrive al santo Padre per una famiglia colpita dal sisma. E il Pontefice invia un assegno da 1.500 euro

PESCARA. Scrive a Papa Francesco e gli chiede una parola di speranza per una famiglia di nove persone della provincia di Macerata che, a causa dei vari terremoti che si sono susseguiti negli ultimi mesi, hanno perso casa e lavoro, un'azienda agricola con tanti animali. Il santo Padre le risponde e le invia, attraverso i suoi collaboratori, un assegno di 1500 euro e un biglietto di accompagnamento firmato da monsignor Konrad Krajewski, arcivescovo polacco della curia di Benevento ed Elemosiniere di sua Santità dal 2013. Giovanna Medoro, presidente dell'associazione pescarese Family Life ha scritto a Francesco per raccontare la storia di questa numerosa famiglia. La lettera è stata consegnata ai collaboratori del Papa nel corso di una udienza generale in piazza San Pietro a Roma.
«Santo Padre» scrive Medoro«sono presidente di una associazione no profit chiamata Family Life, formata da donne, che ha come obiettivo l’aiuto ai più bisognosi. La nostra sede è a Pescara e da sette mesi il nostro aiuto è rivolto esclusivamente agli sfortunati amici abruzzesi e marchigiani che hanno vissuto le tremende vicende che Lei, Santo Padre, conoscerà perfettamente». La Medoro ha scritto delle vicissitudini vissute dalla famiglia di Lucia Poletti, giovane madre di una bimba di due anni: «Lucia e il marito avevano una piccola azienda agricola con pecore, maiali e qualche vitello, più di cento capi. Il terremoto ha gravemente danneggiato il capannone che alla fine è crollato e a oggi gli animali vivono, o meglio , sopravvivono stando all’aperto 24 ore su 24. Dopo il sisma tutti hanno vissuto in auto, con la bimba piccola, per 36 giorni». Ma a volte anche gli aiuti non bastano mai: «Dal primo dicembre» è scritto ancora nella lettera «fu consegnato loro un camper a Valfornace nel Maceratese, riscaldato da una bombola a gas che pagavano 28 euro ogni 2/3 giorni con la piccola Giorgia che rimaneva buona buona sotto una coltre di 5/6 coperte. Anche i suoi nonni sono rimasti senza casa. A loro venne dato un container del 1997, che però non era a uso abitativo e dovettero rifiutarla, perché troppo piccola per una persona invalida. Le istituzioni avevano assicurato l'invio di tensostrutture ma nulla è pervenuto».
A oggi questa è la loro situazione: vivono in una casa presa in affitto, della quale devono pagare la mensilità. Qui vivono in nove perché Lucia ha con sé la nonna, Adorna Ferranti, di 79 anni, invalida al 100% sulla sedia a rotelle da 17 anni; la suocera Ermelinda Rivelli, di 75, e il fratello di 17 anni con problemi di apprendimento e motori. Ma il pensiero di Lucia è rivolto anche ai suoi animali. «Una casetta di legno sarebbe l’ideale ma non possono permettersela perché bisogna pagarla in anticipo. Hanno paura che gli animali possano morire a causa del freddo». Monsignor Krajewski risponde a Medoro inviando alla parrocchia Sacra famiglia di Loreto di padre Vincenzo Mattia «l'unito sussidio di 1500 euro a nome del Santo Padre» . Padre Vincenzo ha già consegnato l'assegno all'associazione, nata nel 2014 a Pescara e di recente anche a Roma, con la «preghiera di provvedere alle necessità» di Lucia e della sua famiglia.
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