il consigliere Pdl: no al cemento

Parco nord, Chiavaroli boccia la proposta dei costruttori

PESCARA. Ora anche nel centrodestra spuntano i politici contrari a un accordo tra Comune e costruttori per la realizzazione del Parco nord. Ieri, è uscito allo scoperto il consigliere regionale del...

PESCARA. Ora anche nel centrodestra spuntano i politici contrari a un accordo tra Comune e costruttori per la realizzazione del Parco nord. Ieri, è uscito allo scoperto il consigliere regionale del Pdl Riccardo Chiavaroli, per esprimere la sua contrarietà a qualsiasi costruzione all’interno dell’area, di proprietà degli imprenditori D’Andrea, Catani e Chiavaroli. L’amministrazione comunale sta trattando da alcuni anni con i proprietari per ottenere una parte del terreno sulla riviera nord, vicino alle Naiadi, per realizzare il parco, in cambio dei permessi per costruire su un’altra parte dell’area.

«Come cittadino e politico», ha detto Chiavaroli, «sono contrario a qualsiasi forma di nuova costruzione all’interno del Parco nord, perché si tratta di una zona di alto pregio ambientale e perché non trovo giustificabile l’ulteriore consumo di suolo, a fronte di altre possibilità offerte dalle leggi nazionali e regionali, come ad esempio l’aumento di cubatura con premialità per la nuova edilizia bio-sostenibile in zone però già edificate».

Insomma, il consigliere regionale appare su una posizione diversa da quella assunta dal suo collega di partito, l’assessore comunale all’urbanistica Marcello Antonelli, che sta trattando con i costruttori per concludere un accordo entro breve tempo. «Tuttavia», ha proseguito Chiavaroli, «sarebbe un grave errore avviare una nuova guerra santa sul tema partendo da posizioni preconcette e basandosi su una proposta di una sola controparte. Il Parco nord, a mio parere, va realizzato in via definitiva, procedendo all’acquisizione pubblica dei terreni interessati e con un piano di ammortamento per i prossimi anni. L’assessore Antonelli ha fatto benissimo, da amministratore pubblico, a prendere atto della proposta dei costruttori e anzi è stato suo dovere agire in tal senso. Quella del confronto leale, nelle piazze e nelle istituzioni, è secondo me la scelta migliore».

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