Parte il taglio degli alberi e riesplode la protesta

Gli ambientalisti abbandonano la riunione in Comune per illustrare il piano degli abbattimenti: «Questa consultazione è una farsa». Lunedì il via ai lavori

PESCARA. È di nuovo scontro tra l’amministrazione comunale e gli ambientalisti sul taglio degli alberi considerati a rischio crollo. Ieri mattina, la riunione convocata dall’assessore al verde Laura Di Pietro per illustrare alle associazioni il piano degli abbattimenti, che cominceranno da lunedì, non poteva finire peggio. Gli ambientalisti, dopo un breve confronto con gli amministratori, hanno abbandonato l’incontro in segno di protesta e hanno definito la consultazione «una farsa».

Di tutt’altra opionione, invece, l’Ordine degli agronomi e forestali di Pescara che ha espresso apprezzamento per l’iniziativa del Comune. «Bene il lavoro di analisi sulla pericolosità delle alberature e la sostituzione di quelli a rischio con esemplari più giovani», ha detto in sintesi il vice presidente dell’Ordine Matteo Colarossi, anche lui presente alla riunione. L’obiettivo dell’assessore Di Pietro era quello di riuscire a convincere gli ambientalisti sulla necessità di abbattere alcuni alberi pericolosi, in tutto 121, per ragioni di sicurezza ed evitare così il ripetersi della protesta scoppiata nell’aprile scorso, quando il Comune, senza preavviso, aveva cominciato a tagliare alcuni pini in viale Regina Margherita. Così ieri la riunione è cominciata con l’illustrazione del rapporto di 70 pagine redatto dall’agronomo Carlo Massimo Rabottini dove sono indicate le piante da abbattere, quelle da potare o da curare e i nuovi alberi da ripiantumare. Nei giorni scorsi l’assessore, insieme al sindaco Marco Alessandrini e al presidente del consiglio comunale Antonio Blasioli, avevano fatto lo stesso incontrando alcuni residenti delle zone interessate dai tagli. E solo dagli abitanti di via Vespucci sono arrivate delle rimostranze. Una residente ha preannunciato una raccolta di firme perché teme l’abbattimento di alcuni platani. La petizione partirà stamattina, alle 10,30, in via Vespucci, cioè nello stesso punto dove le associazioni ambientaliste terranno una conferenza stampa per parlare della riunione di ieri in Comune. Ma la Di Pietro ha garantito che i platani non verranno toccati. «Verranno tagliati solo alcuni alberi all’incrocio con via Silone», ha fatto presente.

«Abbiamo parlato apertamente con tutti i cittadini interessati da questo progetto», ha poi sottolineato l’assessore al verde per giustificare questa serie di incontri e ha concluso con una stoccata indirizzata quasi certamente agli ambientalisti: «La sicurezza dei cittadini va ben oltre la propaganda politica». «È già stato deciso tutto sugli alberi», hanno scritto invece in un comunicato congiunto le associazioni che hanno partecipato all’incontro: Conalpa, Fai Pescara, Forum abruzzese dei movimenti per l’acqua, Italia nostra, Legambiente, Milandonnambiente, Pro natura, Wwf Chieti Pescara. «È stata una farsa la convocazione tardiva di associazioni ed esperti», hanno affermato gli ambientalisti, «due ore di discussione sono servite soltanto a mettere i presenti di fronte a decisioni già prese, senza alcun reale confronto». E ancora: «Già dal primo settembre dell’anno scorso, il Comune aveva avviato un affidamento a una società specializzata per la verifica del rischio di stabilità degli alberi. I rilievi diagnostici sono stati eseguiti dopo sei mesi. Dopo altri quattro, il Comune si è ricordato di avvertire i cittadini». Dello stesso avviso l’ex consigliere di Rifondazione Maurizio Acerbo: «Che consulti a fare», riferendosi al Comune, «se tutto è già deciso e i lavori li hai già appaltati?».

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