Pazienti stremati senza assistenza

Da mesi in attesa delle sedute di psicoterapia, i malati piangono e sono in preda ad attacchi di panico

PESCARA. Piangono, hanno attacchi di panico e non riescono a uscire di casa. In preda all'ansia, sono dovuti ricorrere alle cure di medici privati per farsi prescrivere le gocce per dormire. Raccontano di «aver bisogno delle psicoterapie come l'aria». Stanno «sempre più male fisicamente e psicologicamente» i venti pazienti, affetti da disturbi depressivi vari, in parte conseguenza di abusi sessuali subiti nella prima infanzia, in cura al centro di salute mentale del distretto sanitario Pescara nord.

Da un mese e mezzo, i pazienti attendono il ripristino dei calendari delle sedute settimanali chiuse a gennaio per volontà del direttore del Csm Marilisa Amorosi, che ha disposto una nuova organizzazione degli appuntamenti che però, secondo gli assistiti, risultano troppo diradati nel tempo, fino a quattro mesi di attesa. L'ultimo caso, tre giorni fa. La madre di un giovane che si è presentata al Cup dell'ex clinica Baiocchi, sulla Nazionale, per fare la prenotazione attraverso i sistemi informatici delle otto sedute prescritte dall'impegnativa medica, per la quale si paga un ticket di 46 euro, si è sentita rispondere così dall'operatore: «Una terapia può farla oggi, l'altra a metà maggio». Non contenta della risposta, la donna si è recata dalla Amorosi, ai piani alti, per contestare il provvedimento. Dopo l'incontro, ha riferito che «la dirigente mi ha promesso che avrebbe risolto il problema facendomi il favore di inserirmi nelle prenotazioni».

In seguito, si è appreso che la mamma avrebbe ottenuto non otto ma 12 sedute non consecutive, fino al 3 giugno. Intanto, i pazienti di vecchia data aspettano e continuano la battaglia. I terapisti li assistono per telefono per non abbandonarli oppure i pazienti vengono ricevuti al Csm, ma i medici, che effettuano anche un colloquio psicologico diagnostico al giorno, non possono prendere più di un appuntamento quotidiano per la psicoterapia contro i quattro di due mesi fa. Ogni visita psicoterapica costa all'utente 6 euro, ogni colloquio 29 euro e 16 centesimi. I pazienti hanno, inoltre, rivelato di avere problemi di ingresso al Csm, «sia per la presenza della guardia giurata, che ci chiede dove andiamo; sia a causa del posizionamento di alcuni armadi nei corridoi, che rendono difficoltoso l'accesso. Soprattutto ai disabili».

Sostengono di essere «stanchi, perché nonostante la richiesta di ripristino delle prenotazioni avanzata 15 giorni fa alla Amorosi (e, per conoscenza, ai vertici della Asl, Armando Mancini e Valterio Fortunato), dal direttore del dipartimento di Salute mentale, Sabatino Trotta, nulla si è mosso. Il provvedimento è stato completamente disatteso dalla Amorosi, che si è giustificata dicendo che "c'è una indagine in corso e non posso dire nulla"». La stessa, identica, risposta arriva dalla dirigenza sanitaria chiamata in causa dai pazienti e dal presidente di Carrozzine Determinate, Claudio Ferrante, il quale ha auspicato un intervento dell'assessore regionale alla Sanità, Silvio Paolucci.

Nel frattempo, prosegue l'inchiesta della magistratura avviata dopo gli esposti dei pazienti per interruzione di pubblico servizio e lesioni volontarie. «Noi stiamo sempre più male» accusano, «in questo modo, ci costringono a ricorrere ai medici privati a pagamento e non ce lo possiamo permettere». Del caso, si è occupata anche la commissione Sanità del Comune, presieduta da Adamo Scurti, che nei giorni scorso ha convocato la Amorosi. Scurti affermache «la commissione non ha potere di indagine, ma solo quello di ascoltare le parti – capire e nel caso ci fossero gli spazi necessari e legittimi, quello di invitare a una veloce e dignitosa risoluzione del problema – finalizzato al benessere del cittadino».

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