Pd, il nuovo segretario entro il 27

Ballottaggio tra Castricone e Di Marco, sceglierà l’assemblea dei 203.

PESCARA. Antonio Castricone ha stappato una bottiglia di spumante con i suoi collaboratori per celebrare comunque «un risultato importante», mentre Antonio Di Marco ha visitato tutti i seggi della Provincia e ha aspettato i risultati a Scafa.
Timidi festeggiamenti, domenica notte, per i due candidati più votati alle primarie del Pd: Antonio Castricone, segretario uscente, che ha ottenuto 6.567 voti e Antonio Di Marco, sindaco di Abbateggio, che ha raggiunto 5.867 voti. Adesso, sarà l’assemblea provinciale, formata da 203 delegati, a scegliere il segretario tra Castricone e Di Marco.
La data precisa sarà stabilità entro 48 ore ma l’elezione, secondo il regolamento, dovrà avvenire entro mercoledì 27 gennaio. Le urne, invece, hanno lasciato fuori l’ex presidente della Provincia, Giuseppe De Dominicis che ha raggiunto 1.102 voti e Davide Patriarca arrivato a 545 voti.

L’AFFLUENZA Unanime la soddisfazione espressa dai candidati sull’affluenza alle urne: i votanti sono stati 14.178 di cui solo 3.600 iscritti al Pd. Un numero confortante, per i candidati, soprattutto se paragonato alle primarie del 25 ottobre scorso in cui si sceglieva il segratario nazionale. Allora andarono alle urne 13.146 persone contro le 14.178 di domenica. «Mi dicevano che avrebbero votato solo in 7 mila e che quindi sarebbe stato il fallimento della mia segreteria. La notevole affluenza racconta invece il successo della mia segreteria», dice Castricone. Nessuno dei quattro candidati ha raggiunto il quorum del 50 per cento più uno dei delegati per poter essere eletto: Castricone ha ottenuto 97 delegati, mentre il tetto da raggiungere era di almeno 102; Di Marco ha ottenuto 89 delegati, De Dominicis 13 e Patriarca 5. «Rispetto la volontà dell’elettorato, non mi aspettavo qualcosa in più», dice Patriarca. «Adesso, prima di fare scelte e di decidere il candidato da sostenere, ci riuniremo e decideremo insieme cosa fare».

«BATTAGLIA DI IDEE» Non sono andate bene, per l’ex presidente della Provincia di Pescara De Dominicis le primarie di domenica scorsa. Ma lui racconta di non essere amareggiato. «No, assolutamente», dice De Dominicis, «mi sono candidato per fare una battaglia di idee e non per vincere. La mia intenzione era quella di creare un partito nuovo, libero e consapevole, e di scompaginare un vecchio modo di fare politica. Mi aspettavo 15 delegati, ho sbagliato di due per cui va bene così».

«L’OUTSIDER» «Qualcuno mi diceva di aspettare il 18 prima di parlare e questo giorno è arrivato portando un risultato importante per me»: questo è il messaggio di Castricone allo sfidante Di Marco che guarda al suo secondo posto con grande soddisfazione. «E’ un fatto eccezionale», dice Di Marco, «che quello che era considerato un outsider, il candidato meno politicizzato, abbia raggiunto questo successo così importante». L’idea di Di Marco, anche consigliere provinciale e presidente del premio letterario Majella, «è che il futuro segretario dovrà dedicarsi soltanto alla segreteria».

Non rinuncerebbe a fare il primo cittadino di Abbateggio, dice, «perché conto sull’aiuto della mia squadra molto competitiva, ma per il partito ho rifiutato di fare il capogruppo in Provincia». Chiosa De Domincis: «Appoggerò, chi dimostrerà di dedicarsi solo alla segreteria e non di usarla come trampolino di lancio per le prossime elezioni».