Pd, la sfida dei segretari

A Pescara lo scontro Castricone-Di Marco infiamma il partito.

PESCARA. L’ultima sfida per le elezioni dei segretari provinciali del Partito democratico è una partita che si gioca tutta a Pescara. Tre giovani segretari sono stati già eletti. Robert Verrocchio area Bersani a Teramo ha superato il 50 per cento dei consensi, aggiudicandosi 103 delegati. In provincia di Teramo alle primarie per la nomina del neo segretario sono andati alle urne 18.493 votanti, circa 2mila in più rispetto alle primarie nazionali del 25 ottobre, premiando l’ex vicesindaco Ds di Pineto.
A Chieti il candidato unico Camillo Di Giuseppe, consigliere provinciale di opposizione si è aggiudicato 203 delegati. Non avendo altri rivali è rimasto al suo posto.

All’Aquila per ora c’è Michele Fina, e il rinnovo della segreteria si terrà dopo le elezioni provinciali di primavera. Su Pescara, invece, il Pd è alle prese con una partita politicamente tormentata. Alle urne per eleggere i quattro candidati hanno votato oltre 14 mila cittadini, ed ha prevalso per 500 voti e 8 delegati in più, Antonio Castricone area Bersani, segretario uscente che ha ottenuto 97 seggi ma non è riuscito nella riconferma perchè non ha superato i 103 delegati.

Castricone è sostenuto da diversi sindaci dell’Area Vestina e tra questi dal primo cittadino di Pianella, Giorgio D’Ambrosio, da una parlamentare di Pescara, Vittoria D’Incecco che però nel dare il suo appoggio a Castricone ha messo tra parentesi la sua area di riferimento che è quella di Franceschini.
Un passo dietro Antonio Di Marco, sindaco di Abateggio, area Franceschini sostenuto dall’ex sindaco Luciano D’Alfonso e da Donato Di Matteo, ex assessore regionale che ha derogato dalla sua area di riferimento che è quella di Bersani per dare un aiuto a Di Marco.

Il sindaco di Abateggio ha preso 89 seggi, mentre nelle aspettative, almeno su Pescara, avrebbe dovuto prendere più voti, visto il sostegno avuto dall’ex sindaco D’Alfonso.
In corsa anche Giuseppe De Dominicis, ex presidente della provincia di Pescara che ha preso 13 seggi e Davide Patriarca dell’area Marino che ha ottenuto 4 seggi.
Ora tocca alla Commissione provinciale del Pd decidere la convocazione dell’assemblea che dovrà tenersi entro il 25 gennaio. Si potrebbe arrivare al ballottaggio. Nel frattempo ci sono le mediazioni per evitare la conta dei voti, ulteriori divisioni e, soprattutto, una vittoria che potrebbe risolversi per uno dei due principali contendenti solo per una manciata di voti.

Ieri il segretario regionale Silvio Paolucci ha cercato di capire quanti margini ci sono per una intesa.
E nel partito si è presa anche in considerazione una proposta lanciata da Davide Patriarca, ossia il nuovo segretario provinciale di Pescara deve essere chi ha ottenuto più voti popolari, in questo caso Antonio Castricone.