Pecore con la lingua blu: 13 focolai nel Pescarese

L’ultimo caso a Picciano: il sindaco sequestra 19 capi affetti dalla malattia Via ai controlli negli allevamenti, parte la campagna di vaccinazione regionale

PICCIANO. L’ultimo focolaio in provincia di Pescara è stato scoperto a Picciano: 19 pecore in un allevamento di contrada Solagne sono affette dalla malattia della lingua blu. Dopo le visite, il servizio veterinario della Asl di Pescara ha segnalato il caso al Comune e il sindaco Vincenzo Catani ha firmato un’ordinanza per sequestrare gli animali. Nel Pescarese, secondo i dati dell’Istituto zooprofilattico di Teramo, centro di referenza nazionale per la bluetongue, sono 13 i focolai attivi, compreso quello di Picciano: 5 si trovano a Penne, due a Serramonacesca, altri due a Civitella Casanova e uno a Elice, Catignano e Montebello di Bertona. Un elenco che dimostra come i territori degli arrosticini pescaresi siano a rischio contagio. Ma gli esperti dell’Istituto zooprofilattico sottolineano che non ci sono pericoli per l’uomo.

La bluetongue è una malattia infettiva virale non contagiosa dei ruminanti: provoca febbre, congestioni cutanee, coroniti e zoppie, edemi a testa e arti, cianosi della lingua. La trasmissione da un animale all’altro avviene attraverso la puntura di insetti vettori culicoidi. I capi colpiti possono guarire. In Abruzzo sono 118 i focolai attivi, tutti con lo stesso sierotipo 1 (55 nell’Aquilano, 49 nel Teramano e finora solo uno nel Chietino). Dal 29 settembre scorso, è partita la campagna di vaccinazione per tutti i capi ovini, caprini e bovini: circa 200 mila capi ovi-caprini e da 66 mila bovini. L’Istituto Zooprofilattico dispone già delle prime 40 mila dosi di vaccino, reperite per far fronte all’emergenza: le dosi saranno impiegate prima di tutto negli allevamenti di ovini in cui gli animali sono morti a causa della malattia e, successivamente, per gli animali che devono essere spostati in aree indenni, fuori dall’Abruzzo.

Nonostante, la vaccinazione in partenza, l’ordinanza di Picciano prevede «il censimento ufficiale degli animali» dell’allevamento compresi quelli «già morti, infetti o suscettibili di esserlo». Il provvedimento ordina anche «il censimento dei luoghi che possono favorire la sopravvivenza del vettore o che possano contenerlo e in particolare dei siti propizi alla sua riproduzione; il divieto di movimento, di animali in provenienza dall'azienda ed a destinazione della stessa, salvo nel caso di immediata macellazione». Se necessario, dice l’ordinanza, è previsto «l’abbattimento degli animali che il veterinario ufficiale ritiene necessario per prevenire il prorogarsi dell’epidemia». ©RIPRODUZIONE RISERVATA