Penne, in vendita ex carcere e mattatoio

L’amministrazione comunale per fare cassa inserisce nel Piano delle dismissioni alcune delle opere rimaste incompiute

PENNE. Vendita o rilancio: sono tante le opere incompiute a Penne che presto saranno inserite nel piano vendite dell'amministrazione comunale del sindaco Mario Semproni. Così come accaduto con la passata amministrazione Pd, guidata da Rocco D'Alfonso, finiranno nel piano dismissioni l'ex mattatoio comunale, di via De Caesaria e l'area dell'ex carcere.

A riferirlo è stato il nuovo assessore al bilancio Gilberto Petrucci, che ha assicurato come il piano dismissioni non si discosterà da quello del 2015. In vendita dovrebbero quindi finire anche l’ex scuola di Baricelle, quella di San Panfilo in centro storico, l'ex scuola elementare in centro storico e altri edifici commerciali in centro.

Nell'ultimo piano vendite la struttura dell'ex mattatoio di via De Caesaris fu messa all’asta per ben 405mila euro, mentre l'area che avrebbe dovuto ospitare il carcere è stata valutata 294.464 euro. Abbandonato da oltre 25 anni in prossimità dell'area verde dell’oasi naturale del Wwf, il carcere di Penne nelle intenzioni iniziali avrebbe dovuto essere una struttura mandamentale, ma le inadempienze e il fallimento delle imprese, le inefficienze amministrative e le modifiche legislative hanno partorito esclusivamente l'ennesima cattedrale nel deserto. Oggi la struttura, rimasta esclusivamente uno scheletro di cemento armato, dopo diversi tentativi di riconversione falliti (si era parlato di una scuola d’alpinismo o di un impianto fotovoltaico), è finita nel patrimonio dismissioni comunale.

A Penne, a dire il vero, sono tante le incompiute che gridano vendetta. Oltre al carcere, anche la struttura termale dell’Acquaventina, anch’essa abbandonata tra erbacce e rifiuti e costata circa 2 miliardi di vecchie lire, non sembra aver futuro. Nel 2013, la passata amministrazione D'Alfonso la inserì nel piano triennale delle opere pubbliche, ma nulla è stato fatto per poter recuperare l'immobile. Perlustrando Penne è facile accorgersi che l'elenco delle incompiute è ancora lungo. L'ex mattatoio della Portella, ad esempio, costato quasi 3 miliardi delle vecchie lire, è stato aperto solo cinque anni, dall'agosto 1997 al giugno 2002.

Negli ultimi anni dell'amministrazione D'Alfonso si procedette anche ad un bando per poterne riavviare l'utilizzo, ma nessuno ha risposto alla proposta di gestione dell'amministrazione comunale pennese.

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