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Pensioni e reversibilità, la guida facile del Centro

Tutto su scadenze, "finestre" e il giallo della reversibilità. In omaggio col Centro mercoledì 17 febbraio

Le pensioni sono un laboratorio delle meraviglie nel quale i governi trovano costante materia di preoccupazione (per l’incidenza della spesa sui conti dello Stato: 280 miliardi) ma anche di speranza. Perché in tanta abbondanza di trattamenti, c’è sempre qualcosa da tagliare, da livellare verso il basso, da ricondurre a ragione, al suono di slogan come «giù la spesa pubblica» o «via le pensioni d’oro».

Ora tocca alle reversibilità, le cosiddette pensioni dei superstiti, in maggioranza vedove, vista la minore speranza di vita dei mariti. Il governo sta studiando una legge per ridurne il peso, inserendo come sistema di valutazione il nuovo Isee, che è di fatto un misuratore di povertà presunta. Nessuno conosce il testo del governo, ammesso che già esista, ma le polemiche sono scoppiate feroci. E si capisce: i titolari di pensioni ai superstiti, secondo un report dell’Inps, sono 4,5 milioni (una bella fetta di elettorato) e ricevono complessivamente 40 miliardi di euro, che diventano 76 con altre tipologie di trattamenti pensionistici.

E’ qui che il governo vuole intervenire. Come? Cercheremo di capirlo nello speciale di domani sul Centro, dove parleremo anche delle prossime scadenze per chi vuole andare in pensione in anticipo (opzione donna, lavori usuranti, lavoratori dell’amianto, ecc).

Appuntamento mercoledì 17 febbraio in edicola.