«Per conservare queste attività occorre salvare la qualità del mare»

Il segretario provinciale Adiconsum: «Lo scorso anno le persone sono finite in ospedale e per quest'estate la situazione sarà uguale, a causa dei ritardi. Per la gente i veri problemi del mare sono questi. I balneari si sono svegliati tardi sull'inquinamento»

PESCARA. «Ormai non si può più parlare di mare. Abbiamo tutti paura, ci sono i divieti di balneazione un po' ovunque. Lo scorso anno le persone sono finite in ospedale e per quest'estate la situazione sarà uguale, a causa dei ritardi. Per la gente i veri problemi del mare sono questi. I balneari si sono svegliati tardi sull'inquinamento e si sono concentrati sulla Bolkestein, pensando a come allungare le concessioni». La pensa così il segretario provinciale dell'Adiconsum di Pescara, Alberto Corraro. «L'inquinamento li ha sorpassati a sinistra e ora hanno un problema in più», sottolinea il responsabile dell'associazione di consumatori, «dovrebbe essere prioritario contrastare l'inquinamento, ma questa categoria ha visto troppo tardi i problemi del mare. Ambientalisti, cittadini, uomini e donne si sono attivati subito contro l'inquinamento dei fiumi, ridotti a cloache. Questi allarmi forse sono stati sottovalutati e dai balneatori abbiamo sentito troppo poco».

Per molti centri dell'Abruzzo, come Pescara, secondo Corraro, il mare è «il centro storico, il nucleo, la parte più bella». Centri storici che sono stati «rasi al suolo», dice il segretario, e ora «il problema centrale è la qualità dell'acqua, che ha creato e sta creando incertezza. Il resto, dal punto di vista dei consumatori», sottolinea, «mi piace secondario».

Il tema della Bolkestein, secondo Corraro, rientra nella più ampia questione relativa alle liberalizzazioni: «Le liberalizzazioni ci sono e le dobbiamo gestire, con grande intelligenza, anche se non è facile. Si pensi, ultimo esempio, alla questione tassisti. Le liberalizzazioni stanno entrando a gamba tesa nelle nostre vite. Stanno modificando il lavoro, i rapporti sociali. Il problema è che queste cose esistono e sono tra noi e dobbiamo imparare a relazionarci con esse». «Dire come», aggiunge Alberto Corraro, «è difficile, ma è certo che non tutto nelle liberalizzazioni è buono. Si pensi alla telefonia: ci piace molto vedere i prezzi abbassarsi, ma poi ci lamentiamo quando ci rispondono dall'estero o quando non ci assistono perché le nevicate interrompono i servizi. Oppure ci lamentiamo quando restiamo senza energia elettrica. Questa è la parte “B” delle liberalizzazioni».

«La Bolkestein mette mano ad un settore per noi abruzzesi estremamente sensibile. Nella balneazione lavorano tante famiglie e il settore, nel periodo estivo, dà occupazione a moltissime persone. Il mare crea un indotto, con la ristorazione, con i bar. Si tratta di attività economiche che dobbiamo preservare, ma il vero problema, per preservare queste attività», conclude il segretario di Adiconsum Pescara, «è la qualità delle acque».

Lorenzo Dolce