Per i vigili non c’è pace: è lite anche sui buoni pasto

Maggitti blocca i ticket ad alcuni agenti: «Violate le regole per la pausa lavoro» I sindacati hanno inviato una diffida e ora minacciano di fare ricorso al giudice

PESCARA. Non c’è pace per la polizia municipale. Dopo lo scontro tra comandante e vigili per la vicenda della multa al questore e per l’intervista rilasciata dagli agenti alla trasmissione televisiva Le Iene, ora all’interno del comando di via del Circuito è guerra anche per i buoni pasto. Uno scontro su interessi economici, insomma. I sindacati autonomi Diccap e Csa accusano il capo della municipale Carlo Maggitti di aver sottratto una parte dei ticket maturati dagli agenti in servizio nel marzo scorso. Le due organizzazioni hanno addirittura inviato una diffida il 15 maggio scorso, indirizzata al sindaco Marco Alessandrini, agli assessori alla polizia municipale e al personale Adelchi Sulpizio e Sandra Santavenere, al dirigente Fabio Zuccarini, nonchè a Maggitti, minacciando di ricorrere all’autorità giudiziaria se entro tre giorni il comandante non avesse provveduto a consegnare agli agenti i buoni pasto bloccati. I tre giorni sono trascorsi e il capo dei vigili non ha ottemperato alla diffida. «Ho sottratto quei ticket», ha spiegato il comandante, «perché alcuni agenti non hanno rispettato alcune condizioni. In pratica, hanno deciso di fare la pausa lavoro autonomamente, senza rispettare l’orario stabilito per l’interruzione». «Per questo», ha aggiunto, «ho deciso di sospendere l’erogazione di alcuni buoni pasto. Nel frattempo, l’ufficio Risorse umane del Comune ha inviato un quesito all’Aran (l’agenzia per il controllo della pubblica amministrazione, ndr) per avere delucidazioni al riguardo. In attesa di una risposta, questi buoni pasto restano congelati». Secondo il comandante, i vigili coinvolti in questa vicenda sarebbero meno di una decina.

I sindacati, invece, parlano di un numero decisamente più elevato. «A molti dipendenti di polizia municipale», si legge nella diffida, «il comando ha consegnato e vuole consegnare i buoni pasto in numero inferiore a quello assegnato dal settore Risorse umane». Su questi ticket non consegnati, sostengono le organizzazioni, i lavoratori ci avrebbero già pagato sopra le tasse con le relative ritenute in busta paga.

«In pratica», prosegue la diffida, «il comando di polizia municipale ha ritenuto, autonomamente e senza alcun provvedimento, di poter decurtare dai buoni pasto liquidati dal settore Risorse umane quei ticket maturati quando la pausa è stata effettuata all’inizio del turno lavorativo».

Da qui il monito dei sindacati autonomi Diccap e Csa. «Si ricorda a codesta amministrazione», è scritto ancora, «che l’articolo 13 del contratto nazionale di lavoro stabilisce: “Possono fruire di una pausa per la consumazione dei pasti di durata determinata in sede di contrattazione decentrata integrativa, che potrà essere collocata anche all’inizio o alla fine di ciascun turno di lavoro”». E ancora: «Già da luglio 2014 il settore Risorse umane ha ribadito il diritto del dipendente di fruire della pausa pasto all’inizio o al termine di ogni turno».

I sindacati, a questo punto, hanno lanciato un avvertimento all’amministrazione comunale e al comando della polizia municipale. «Si intima a codesta amministrazione», sottolineano Diccap e Csa, «di risolvere questa illegittima situazione e si diffida a consegnare ai dipendenti della polizia municipale, entro e non oltre tre giorni dalla presente, i buoni pasto assegnati dal settore Risorse umane». La diffida è stata protocollata dal Comune lo stesso giorno della spedizione, ossia il 15 maggio scorso. Quindi, i tre giorni sono abbondantemente scaduti, ma i buoni pasto non sono stati consegnati agli agenti. Ora, i sindacati dovrebbero mettere in atto la loro minaccia di ricorrere «all’autorità giudiziaria anche per le ipotesi di reati che potrebbero essere ravvisati in questa vicenda».

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