Pescara, 70 anni fa una pioggia di bombe sulla città

Oggi ricorre l’anniversario del primo bombardamento degli americani. Nella Seconda guerra mondiale distrutti più di mille edifici

PESCARA. Oggi ricorre il 70° anniversario del primo bombardamento degli americani su Pescara seguito, poi, da altri nella metà di settembre del 1943. In tre ondate successive gli aerei colpirono costruzioni private e pubbliche, da piazza Salotto fino a via Fabrizi, via Firenze, via Ancona e a Corso Vittorio Emanuele. Il Palazzo del Governo venne parzialmente danneggiato. La stazione, che era il vero obiettivo dell’incursione, non venne granché colpita; le bombe, invece, fecero strage nel vicino e affollatissimo albergo “Leon d’oro” e subì danni anche il Palazzo delle Poste e la zona di via Salaria, alle spalle della stazione, dove vennero colpite alcune abitazioni private. Il numero esatto delle vittime non fu mai del tutto accertato. Secondo talune fonti furono 1800, secondo altre 1600, per altre 900 morti e un migliaio di feriti. Ma non finì. Dopo alcuni giorni, ci fu un secondo bombardamento, martedì 14 settembre, e poi altri ancora. Il Genio Civile indicò in 1265 gli edifici completamente distrutti e in 1335 quelli gravemente danneggiati; l’architetto Luigi Piccinato nel piano di ricostruzione, parlò del 69 per cento di fabbricati distrutti.

"Oggi quegli abbattimenti, quelle distruzioni e quelle sottrazioni ci appaiono involontari, cioè procurati da una vicenda di fronte alla quale la città nulla potè fare. La grande tragedia della contemporaneità", spiega lo storico e consigliere comunale pescarese Licio Di Biase, autore del libro "La grande storia", "è che la guerra continua in una città inconsapevole di conservare ancore tracce di un passato importante. E la guerra continua con abbattimenti da parte di coloro che non hanno a cuore la memoria della città. Colgo l'occasione per sollecitare l'amministrazione comunale ad addottare al più presto il provvedimento di tutela del patrimonio storico-architettonico della città....la guerra continua ed è mascherata con le ruspe".

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