criminalità

Pescara, agguato a Di Risio. Martelli: "Sono innocente"

In carcere da luglio del 2013 per la sparatoria in via Nora, il pescarese scrive al Centro

PESCARA. Scrive al Centro dal carcere di Lanciano, dov’è rinchiuso da 17 mesi per ribadire la sua innocenza. Roberto Martelli, 34 anni, accusato di aver sparato alle gambe di Claudio Di Risio in via Nora a luglio 2013, rompe il silenzio.

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«È ora che anche io dica la mia. Sono stato arrestato la mattina dell’11 luglio 2013 con l’accusa di essere l’autore della gambizzazione del Di Risio. Ancora oggi dopo essermi proclamato innocente, dopo che quella mattina mi misi a disposizione delle forze dell’ordine, dopo che fui prelevato sul posto di lavoro e non in flagranza di reato, dopo che i Ris di Roma attestano che le analisi balistiche sul mio corpo e sui miei abiti sono negativi, vengo ancora citato come autore di quel reato e a tutt’oggi sto pagando le conseguenze. Io», va avanti Martelli, «nella mia vita mi sono preso sempre le responsabilità dei miei errori come giusto che sia, non mi ritengo innocente per caso, io ribadisco la mia innocenza, forse c’è qualcuno che si dovrebbe fare un esame di coscienza, privando della propria libertà un uomo innocente ».

Quanto poi alle dichiarazioni di Di Risio, che smentì proprio sulle pagine del Centro quanto fecero trapelare gli investigatori secondo cui era stato lui stesso a fare il nome di Martelli dopo l’attentato («Robertino Martella»), Martelli scrive: «Riguardo alle dichiarazioni del Di Risio, che le forze dell’ordine definiscono prove chiave come mio accusatore, lui ha fatto le sue dichiarazioni nei giorni seguenti con il vostro giornale facendo completa chiarezza sull’accaduto, e soprattutto sulla mia innocenza».

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