Pescara, alle unioni civili garantito anche il diritto alla casa

La maggioranza presenta le regole per il riconoscimento delle coppie di fatto. Stop alle discriminazioni per chi si iscriverà nel nuovo registro del Comune

PESCARA. L’amministrazione comunale accelera le pratiche per l’istituzione di un registro delle unioni civili, atteso da sei anni. I consiglieri comunali di maggioranza hanno presentato al presidente del consiglio comunale Antonio Blasioli una proposta di delibera da discutere in aula contenente le regole per il riconoscimento delle unioni civili e dove si fissano le basi per garantire alcuni diritti fondamentali, come ad esempio l’accesso alle case popolari e ai servizi sociali. Il provvedimento si andrà ad integrare a quello già approvato in consiglio nel 2008 e che non ha mai avuto seguito.

È un altro passo in avanti, dopo quello compiuto dal sindaco Marco Alessandrini qualche giorno fa, quando ha annunciato di aver affidato al neo segretario generale del Comune Carla Monaco l’incarico di istituire un ufficio del registro delle unioni civili.

La proposta della maggioranza è stata firmata da Daniela Santroni, Ivano Martelli (Sel), Francesco Pagnanelli, Piero Giampietro, Emilio Longhi, Fabrizio Perfetto, Antonio Natarelli, Carlo Gaspari, Leila Kechoud, Antonio Blasioli, Simona Di Carlo, Tiziana Di Giampietro (Pd), Gabriella Lola Berardi (Pescara bene comune), Riccardo Padovano (Liberali).

Il regolamento è composto di soli cinque articoli. Il primo è dedicato all’istituzione del registro. Il secondo riguarda i diritti da tutelare. «Si intende per unione civile», specifica la proposta di delibera, «due persone maggiorenni legate da vincoli affettivi, coabitanti e aventi dimora abituale nello stesso Comune». E poi si sottolinea: «Il Comune provvede a tutelare e sostenere le unioni civili, al fine di superare situazioni di discriminazione e favorirne l’integrazione nel contesto sociale, culturale ed economico del territorio». «Le aree tematiche entro le quali gli interventi sono da considerarsi prioritari», spiega il provvedimento, «sono la casa; la sanità e i servizi sociali; le politiche per i giovani, i genitori e gli anziani; lo sport e il tempo libero; la formazione, la scuola e i servizi educativi; i diritti e la partecipazione; i trasporti».

«Gli atti dell’amministrazione», si legge ancora, «devono prevedere per le unioni civili condizioni non discriminatorie di accesso agli interventi in tali aree, evitando condizioni di svantaggio economico e sociale». Chi si iscriverà nel registro verrà equiparato al parente prossimo del soggetto con cui è iscritto. Potranno richiedere l’iscrizione nel registro, fa presente l’articolo 4, due persone maggiorenni, di sesso diverso o dello stesso sesso, residenti e coabitanti nel Comune di Pescara. Le iscrizioni avverranno esclusivamente sulla base di una domanda presentata al Comune congiuntamente dagli interessati. Ovviamente, non si potranno iscrivere coloro che abbiano una diversa unione civile, i cui effetti non siano cessati al momento della domanda, né le persone coniugate fino al momento dell’annotazione della separazione. Agli iscritti verrà rilasciato, su richiesta, un attestato. La cancellazione dal registro, infine, avverrà a seguito della cessazione della coabitazione, oppure su richiesta di una o entrambe le parti, per il venire meno dei rapporti affettivo e/o di reciproca assistenza morale e materiale.

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