Pescara, ancora puzza dal sansificio: scatta il blitz dei vigili urbani

I residenti segnalano di nuovo odori nauseabondi, ripartono i controlli all’impianto di strada Torretta

PESCARA. Tornano le lamentele per il cattivo odore proveniente dalla zona industriale di Pescara. Alcuni cittadini hanno segnalato di aver percepito la stessa puzza che nei mesi scorsi arrivava dal sansificio.

Ed è nato un nuovo giallo, perché lo stabilimento di strada vicinale Torretta, finito più volte sotto accusa per l’odore nauseabondo provocato durante la lavorazione della sansa, dovrebbe essere spento dal 6 giugno scorso, cioè da quando il sindaco Marco Alessandrini ha firmato una nuova ordinanza per bloccare l’attività del sansificio per la puzza. Per questo motivo, ieri, gli uffici del Comune hanno incaricato la polizia municipale di fare dei controlli allo stabilimento. Ma l’impianto sarebbe stato trovato spento. Ha escluso una ripresa dell’attività anche il comandante della polizia provinciale Giulio Honorati. «A noi non ci sono arrivate segnalazioni», ha affermato, «ma non mi risulta che il sansificio sia tornato in funzione».

Fatto sta che diversi cittadini continuano a segnalare cattivo odore. Fonti del Comune ipotizzano che la puzza provenga dalla sansa accumulata nei magazzini dello stabilimento industriale, ma non ci sono conferme al riguardo.

Insomma, un incubo per i residenti costretti a convivere con il cattivo odore di giorno e di notte. E ora cosa accadrà a settembre, quando il sansificio dovrà riprendere l’attività? Il titolare Cristian Schiavone ha già fatto sapere di aver dato mandato ai suoi legali di presentare un nuovo ricorso con l’ultima ordinanza del sindaco. Quella precedente era stata sospesa in via cautelare proprio dal tribunale, vanificando quindi le misure adottate per tutelare i cittadini.

Tra l’altro, la puzza che proviene dallo stabilimento durante la lavorazione della sansa invade solitamente tutta la città. Per questo, il sindaco è intervenuto per due volte per fermare l’impianto. «Siamo stati costretti», aveva detto Alessandrini il 6 giugno quando ha firmato l’ultimo provvedimento, «a chiedere nuovamente uno stop alle attività per il persistere di odori che da forti sono diventati nauseabondi e percepiti su gran parte del territorio cittadino». Il sindaco aveva poi concluso auspicando l’eliminazione dei disagi prima di settembre, cioè prima del rilascio della nuova autorizzazione da parte della Regione. (a.ben.)

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