Pescara, anziani e malati vivono in un alloggio senza tetto

Coppia di inquilini sollecita da giorni all’Ater una riparazione urgente del solaio: "Il vento ha spazzato via le guaine isolanti, ora siamo in casa sotto la pioggia"

PESCARA. Cinque bacinelle, una ciotola e teli di plastica in due camere da letto per contenere l'acqua piovana che entra copiosa dal soffitto. È la condizione in cui è costretta a vivere una famiglia che vive all'ottavo piano di una palazzina dell'Ater, al civico 32 di via Aldo Moro. L'acqua piovana ha cominciato a penetrare dal tetto dell’edificio nella notte tra mercoledì e giovedì, si è infiltrata negli stanzini del sottotetto del nono piano ed è scivolata giù, fino alle camere da letto di uno degli appartamenti all'ottavo piano.

Ieri mattina, causa la pioggia incessante, nelle due camere da letto erano evidenti le gocce che saltellavano sulle bacinelle di fortuna sistemata sul pavimento dalla coppia di coniugi che vive all'interno dell’alloggio di edilizia popolare. Gli inquilini, che occupano l’appartamento pagando un canone di affitto all'Ater, hanno dovuto anche stendere e asciugamani e teli su letti e mobili per evitare di mettere a mollo tutto l’arredo domestico. Il problema delle infiltrazioni di acqua nei muri viene segnalato dal 12 gennaio scorso, dunque da quasi un mese, per la precisione dal giorno in cui il forte vento che soffiò nella notte tra l'11 e il 12 gennaio, ha di fatto staccato le guaine di catrame dal tetto dei numeri civici 23 e 25.

I pannelli di copertura sono letteralmente volati via per diverse decine di metri andando anche a danneggiare alcune auto parcheggiate nel cortile. Il giorno successivo, è stato necessario l’intervento della polizia municipale e dei vigili del fuoco per transennare l'area e evitare pericoli. Ma da quel momento, nonostante i solleciti dei residenti, nessuno è intervenuto per riparare il tetto con nuove guaine isolanti in catrame. Ieri, D.V., 76 anni residente nella casa ormai a tetto scoperto, ha richiamato i vigili del fuoco e l'Ater per segnalare la problematica, ma nessuno è intervenuto. «Faccio appello al Comune, all'Ater, alle istituzioni e in particolare al prefetto», dice l'anziano, «io e mia moglie abbiamo problemi di salute e non possiamo vivere con la pioggia che ci cade sulla testa. Mi sono recato personalmente negli uffici Ater dopo il distacco del catrame e un geometra mi ha detto di rivolgermi al Padreterno».

L’anziano inquilino ha provveduto a praticare dei fori nel soffitto per far defluire l'acqua perché teme che, a questo punto, tuttala copertura sia pericolante. «La pioggia» ripete «è penetrata nelle canne fumarie e rischia di inondare le caldaie creando danni gravi».

Nello stesso edificio, uno dei due ascensori non funziona da mesi e, da ieri, anche l'altro elevatore è fuori servizio. Così gli anziani degli ultimi piani restano bloccati in casa.

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