Pescara, assistenza disabili: bloccati i fondi per le coop

Oltre 2 mila persone rischiano di restare senza assistenza perché il Comune non versa da mesi i rimborsi. Il Pd: "L'ente rischia di sforare il patto di stabilità e tagli su anziani, disabili e minori"

PESCARA. A Pescara oltre 2mila persone, tra anziani, disabili e minori, rischiano di rimanere senza assistenza. Le cooperative che svolgono i servizi sociali sono senza soldi. Il Comune non versa più da mesi i rimborsi.

Un flusso di denaro di centinaia di migliaia di euro al mese che l'ente è tenuto ad elargire alle nove coop che garantiscono i servizi più disparati, dall'assistenza agli alunni disabili nelle scuole, a quella domiciliare per gli anziani, fino agli aiuti per i minori che hanno commesso reati. Il capogruppo del Pd Moreno Di Pietrantonio ha denunciato una situazione allarmante. A suo dire, l'assistenza rischia addirittura di interrompersi, se il Comune non verserà in tempi brevi i soldi dovuti alle cooperative. Il ritardo accumulato nei pagamenti supererebbe i sette mesi. «L'ente rischia di sforare il patto di stabilità interno e quindi è stato costretto a rimandare alcune spese, tra cui quelle per l'assistenza ad anziani e disabili», ha rivelato il capogruppo. L'assessore alle politiche sociali Guido Cerolini ha cercato di ridimensionare il problema, parlando di un ritardo tecnico per due sole cooperative. Ma cerchiamo di capire cosa sta accadendo.

LA GALASSIA DELLE COOP
L'assistenza a Pescara ha le dimensioni di una grande impresa. Basti pensare che gli addetti che prestano servizio con le nove cooperative sono circa 300. Viene fornita assistenza a 2.030 persone, di cui 130 disabili nelle scuole, 500 anziani e portatori di handicap nelle abitazioni, 700 pazienti nei centri sociali e 700 minori.

CONTRIBUTI IN RITARDO
Per coprire le spese sostenute, il Comune eroga ogni anno 3 milioni 100mila euro. Si erano già registrati l'anno scorso alcuni ritardi nei pagamenti dei rimborsi, ora è accaduto di nuovo. «Alcune cooperative non ricevono i soldi da gennaio scorso, altre invece da marzo», ha affermato Di Pietrantonio, «è una situazione inaccettabile. L'amministrazione comunale invece di premiare chi fa un lavoro così impegnativo, delicato e pesante, lo penalizza. Non è possibile che gli operatori prendano lo stipendio dopo sei mesi, cioè quando il Comune decide di pagare».

«Sto predisponendo una delibera, insieme ai consiglieri del Pd Giuliano Diodati e Florio Corneli», ha aggiunto Di Pietrantonio, «per costringere l'amministrazione a pagare le cooperative ogni mese».

LE TESTIMONIANZE
«I ritardi nei pagamenti sono diventati una costante», ha rivelato un rappresentante della cooperativa L'Agorà d'Italia, che offre assistenza domiciliare a 550 persone e scolastica a un centinaio. «Questo problema», ha proseguito, «crea non pochi problemi alle coop, perché le costringe ad anticipare i soldi con prestiti bancari, pagando gli interessi. Un sistema a strozzo che uccide le piccole cooperative». Disagi vengono registrati anche dalla cooperativa Orizzonte. «Noi presentiamo le fatture e i pagamenti avvengono con ritardo di 4-5 mesi e talvolta anche di 6», ha detto la presidente Grazia Gianlorenzo, «il Comune, comunque, ha sempre pagato. In altre zone la situazione è ben peggiore».

L'ASSESSORE SPIEGA
Cerolini ha ammesso il ritardo nei pagamenti, ma per due sole coop. «Il Comune non ha effettuato i versamenti da marzo», ha spiegato, «perché le fatture sono state presentate in ritardo, mentre per altre sono stati riscontrati problemi tecnici dagli uffici».

© RIPRODUZIONE RISERVATA