Pescara, attentato Sebastiani: perquisite le case di tre ultras

La Digos ha sequestrato scarpe, abiti e tutto ciò che può essere utile alle indagini per scoprire gli autori dell'incendio delle auto del presidente del Pescara

PESCARA. Perquisizioni domiciliari nelle case di tre giovani ultras del Pescara indagati nell’ambito dell’inchiesta per l’attentato incendiario ai danni del presidente del Pescara Calcio Daniele Sebastiani. Gli agenti della Digos, entrati in azione alle 6, hanno sequestrato nelle abitazioni di due di loro, tra Pescara, Montesilvano e in un piccolo comune dell'area vestina, capi di abbigliamento, scarpe e tutto quanto possa essere utile alle indagini. Il materiale sequestrato verrà esaminato dalla polizia scientifica per un confronto accurato con le immagini riprese dalle telecamere nella notte tra il 6 e il 7 febbraio, quando sono state date alle fiamme due auto parcheggiate sotto casa del patron del Pescara Daniele Sebastiani, sulla riviera nord di Pescara. Una Jeep Suv è andata distrutta mentre una Smart è stata danneggiata dal rogo.

Pescara, ecco gli autori dell'attentato a Sebastiani
Nel video della telecamera laterale alla villa del presidente del Pescara Calcio Daniele Sebastiani, che nella notte del 6 febbraio fu vittima di un attentato incendiario che gli causò la distruzione di due automobili, si nota un gruppo di cinque persone che proviene dalla strada perpendicolare alla riviera. Il gruppo a un certo punto si divide e, dopo circa un minuto, due bagliori e la fuga di due complici. Uno dei due ha in mano un contenitore di plastica. La Digos questa mattina ha perquisito le abitazioni di tre ultras sospettati di far parte del commando.

I tre hanno 20, 22 e 27 anni, non sono mai stati raggiunti da Daspo e non sono riconducibili ad alcuna tifoseria ufficiale ma a nuovi gruppi emergenti, da tempo tenuti sotto controllo dalla Digos. Uno di loro, riconducibile ai gruppi politici di destra, è stato indagato in passato proprio per aver realizzato delle azioni politiche in contrasto con la legge Mancino. Sono cinque, in totale, le figure filmate dalle diverse telecamere di videosorveglianza di casa Sebastiani e dagli altri impianti della zona. Gli altri due componenti del gruppo sono da identificare. Per appiccare il rogo sarebbe stato usato del combustibile. Escluso, quindi, il ricorso ad un petardo, così come ipotizzato in un primo momento.

Le perquisizioni domiciliari, disposte dall'autorità giudiziaria, sono scattate a un mese esatto dall'attentato, che ha avuto una vasta eco sulle cronache nazionali, con la solidarietà espressa al patron da calciatori, dirigenti e presidenti di altre squadre di calcio italiane.

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