Pescara, avvisi per 9 mila evasori della tassa rifiuti

Il Comune ha incassato 7,7 milioni in meno con la Tares 2013, l’87% delle imprese non è in regola con i pagamenti

PESCARA. Dopo gli allarmi lanciati dalla Ragioneria e dai revisori dei conti sulla grave crisi di liquidità in cui versa il Comune, la nuova amministrazione comunale targata Alessandrini ha deciso di correre al più presto ai ripari per tentare di recuperare le tasse non pagate dai pescaresi. Tra dieci giorni, i contribuenti non in regola con i versamenti della Tares, la tassa dei rifiuti in vigore l’anno scorso e ora diventata Tari, cominceranno a ricevere gli avvisi di accertamento con l’invito di pagare entro 30 giorni il dovuto. L’amministrazione ha scoperto che ci sono circa 9mila contribuenti non in regola, di cui ben 7.780, l’86,45 per cento, sono le cosiddette utenze non domestiche, cioè negozi, bar, ristoranti, pizzerie, imprese, aziende, studi professionali, che tra il 2013 e gennaio 2014 non hanno pagato, o versato solo in parte la tassa sui rifiuti. Poco più di un migliaio, invece, sono le famiglie non in regola.

Un danno per il Comune che si è ritrovato, su 23.717.197 euro di gettito previsto, un incasso effettivo sino ad oggi di 15.969.759 euro. Mancano quindi all’appello 7.747.438 euro. Soldi che il neo assessore alle finanze Bruna Sammassimo e il nuovo dirigente ai Tributi Guido Dezio, presenti ieri ad una conferenza stampa insieme all’ex dirigente Marco Scorrano, sperano di poter recuperare con l’invio degli avvisi di accertamento. «A prescindere dalla fase di difficoltà economica che il Comune sta attraversando esattamente come accade a famiglie e imprese», ha spiegato la Sammassimo, «si rende necessario recuperare questi mancati incassi e farlo in modo da evitare che chi si trova in posizione non regolare non incorra nella maggiorazione degli importi dovuta alla sanzione del 30 per cento, che scatta una volta notificati gli avvisi».

Nessuna ipotesi è stata fatta, in compenso, sulla percentuale così elevata di evasione, soprattutto tra le utenze non domestiche. Probabile sia stata la crisi economica a costringere diversi contribuenti a dover rinunciare ai pagamenti. Gianluca Monaco, titolare del bar Caffè Vespucci, presente ieri alla conferenza stampa, ha aperto una polemica in proposito ricordando i forti aumenti della tassa sui rifiuti subiti l’anno scorso in particolare da alcune categorie di contribuenti, come bar e ristoranti. Aumenti che hanno raggiunto addirittura il 250 per cento. Per questo motivo, l’assessore ha promesso, a partire da quest’anno, una rimodulazione delle tariffe per la nuova Tari, partendo proprio dagli utenti più penalizzati l’anno scorso. Ma torniamo allaTares, che doveva essere versata l’anno scorso in tre rate, due di acconto nel 2013 calcolate sulla base delle vecchie tariffe della Tarsu e la terza a conguaglio con scadenza nel gennaio scorso.

Ora il Comune concederà altri dieci giorni di tempo prima di inviare gli avvisi. In questi dieci giorni, i contribuenti non in regola potranno usufruire dell’istituto del ravvedimento operoso versando quando dovuto più una mini sanzione pari al 3,75 per cento, più gli interessi di mora del 2,5 per cento in ragione d’anno. Dopodiché passati i dieci giorni, cioè nei primi di luglio, cominceranno ad arrivare gli avvisi di accertamento a tutti coloro che non risulteranno ancora in regola.

Ci saranno, quindi, 30 giorni di tempo, dalla data di notifica dell’avviso, per poter pagare. I contribuenti che avevano già pagato in parte la tassa potranno così chiudere la partita senza sanzioni.

Quelli che non avevano pagato nulla potrebbero vedersi applicare lo stesso nel prossimo futuro la sanzione pari al 30 per cento. A rivelarlo è stato l’ex dirigente Marco Scorrano

©RIPRODUZIONE RISERVATA