Pescara, bancarelle sul lungomare: «Intervenga il prefetto» 

Proteste dopo l’aggressione di una donna da parte di due extracomunitari sulla riviera nord. I residenti chiedono provvedimenti: il mercatino della stazione si è trasferito qui 

PESCARA. Il giorno dopo la denuncia della donna aggredita da due extracomunitari per una questione di parcheggio, non c’è nessun ambulante lungo la Riviera, all’altezza della Nave di Cascella. «Non c’è più nessuno, ma torneranno», dicono i residenti che da mesi segnalano «il trasferimento di fatto del mercatino dei senegalesi dalla stazione alla riviera».
Un fenomeno che è andato crescendo con il passare dei mesi secondo chi abita o lavora in quella porzione di lungomare tra la Nave e l’incrocio con via Tassoni.
«Dai palazzi di fronte è un continuo chiamare i vigili», protesta una residente che chiede l’anonimato, «perché ormai la situazione è diventata ingestibile. Gli ambulanti ci sono sempre stati, ma da quando hanno chiuso il mercatino alla stazione si sono trasferiti a poco a poco tutti qui. Causando problemi di igiene, di sicurezza e di vivibilità. Ormai questo pezzo di lungomare è diventato loro, un’occupazione bella e buona. Adesso se ne sono andati, tutti spariti da un giorno all’altro dopo quello che è successo con la signora della macchina, ma era successo così anche quest’estate quando avevano aggredito un vigile urbano. Il giorno dopo sono spariti e poi un po’ alla volta di nuovo come sempre. A questo punto», va avanti la donna a nome di molti residenti della zona che dicono di non volersi esporre per paura, «ci vuole un intervento importante, perché i numeri lo richiedono. Ci vuole un’azione forte, deve intervenire il prefetto come fu per l’area di risulta. Perché ormai è una questione di ordine pubblico. E poi, se non si trova una soluzione adesso, quest’estate sarà un macello». Ma il problema, riferiscono commercianti e abitanti della zona che quotidianamente osservano i movimenti e le dinamiche delle bancarelle e dei loro proprietari, è rappresentato anche dalla clientela: «Loro sono lì, ma è un continuo viavai di gente che li va a cercare per comprare la loro merce contraffatta. Bisognerebbe iniziare a controllare e a multare prima loro, i clienti, perché se non ci fossero loro non ci sarebbero neanche le bancarelle. Che poi sì, è merce contraffatta, ma qualcuno propone anche altro, basta osservarli per un po’».
Un aspetto che i residenti puntano a sottolineare anche perché, rimarcano, «non siamo razzisti. È un problema della città che va risolto al più presto. Li hanno mandati via dal mercatino della stazione, ma senza un’alternativa, senza una soluzione. È una questione pratica a cui va trovata una soluzione. Sono mesi che discutono in Comune di questo, ma intanto sono tutti sulla Riviera. E noi non ce la facciamo più. Quello che è successo l’altro giorno con la signora aggredita, può succedere ancora. Sono tanti, sono troppi, ormai hanno occupato il marciapiede ed è impossibile anche solo fare una passeggiata».
Il caso della donna aggredita mentre stava bloccando il parcheggio era stato segnalato da Marco Forconi di Fratelli d’Italia e risale al primo gennaio quando la signora sarebbe stata urtata con l’auto dall’automobilista che voleva comunque parcheggiare e poi, dopo la lite, sarebbe stata intimorita da uno dei senegalesi che le avrebbe poggiato le mani sulle spalle. (s.d.l.)
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