il caso

Pescara, bloccato all’ultimo minuto lo sgombero dei senegalesi

Vertice fino a tardi sul mercatino abusivo alla stazione, poi prevale la linea morbida. Ma la maggioranza si spacca. Acerbo: "Abbiamo vinto"

PESCARA. È stato rinviato a data da destinarsi, sempre se ce ne sarà bisogno, lo smantellamento del mercatino dell’area di risulta, che le forze dell’ordine avrebbero dovuto eseguire alle prime luci dell’alba. Dopo una giornata convulsa si è deciso, con qualche frizione nella maggioranza, di dare una chance alla comunità senegalese, che in questi giorni si è mostrata collaborativa, e dopo una serie di incontri e riunioni, la soluzione è stata individuata alle 22.30, quando a Palazzo di città è prevalsa la linea morbida ed è stato stabilito che il blitz già organizzato per questa mattina poteva saltare.

Le ordinanze dei giorni scorsi del sindaco Marco Alessandrini, che prevedono l’allontanamento degli abusivi dall’area di risulta e l’istituzione del divieto di transito e di fermata, restano in piedi. «Non sono state né ritirate né congelate» - ha spiegato con soddisfazione l’assessore Giuliano Diodati. «Preso atto che gli ambulanti hanno mostrato un grande impegno e hanno cercato di mettere a posto le cose, rimuovendo la merce contraffatta e sistemando la zona occupata nell’area di risulta, abbiamo deciso di seguire una strada diversa», prosegue. «Abbiamo individuato un’altra area per ospitare un mercatino, e domani (oggi per chi legge) sarà sottoposta all’attenzione degli uffici per le verifiche. Ci dovremo occupare, come Comune, delle procedure per accogliere in questo mercatino gli ambulanti con licenza e, una volta completato l’iter, l’area di risulta andrà lasciata libera». Prima di concludere il tutto saranno necessari «un paio di mesi» e fino ad allora, fa notare sempre Diodati, l’ordinanza del sindaco «resta in piedi», ma il percorso sembra tracciato e il blitz di oggi, che rischiava di provocare conseguenze pesanti, è sfumato. L’area alternativa - che si troverebbe in via Michelangelo - è stata chiesta immediatamente dagli ambulanti, dal momento in cui hanno saputo di non poter stare più lì per via delle due ordinanze e il dialogo tra le parti è cominciato sabato, quando il Comune ha incontrato una delegazione di ambulanti. Il sindaco Marco Alessandrini ha spiegato che non ci sono più le condizioni per mantenere il mercatino nell’area di risulta, per problemi igienico-sanitari e di ordine e sicurezza pubblica, come rilevato da Asl, polizia municipale e Polfer. Nonostante i senegalesi continuino a dire di avere le licenze per lavorare l’assessore Giacomo Cuzzi ha ricordato loro che «quel mercato non è mai stato istituito e non esistono licenze per i posteggi ma solo qualche licenza per ambulante itinerante», che impone di spostarsi ogni due o tre ore. È stata comunque garantita dal Comune massima apertura al dialogo per «far lavorare chi è già in regola e chi vuole mettersi in regola» ed è stata dichiarata la disponibilità a «creare un mercato di prodotti etnici che, però, non è un mercato della contraffazione», è stato detto a chiare lettere. I senegalesi, rimasti «spiazzati» dalle ordinanze del Comune, hanno sollecitato l’individuazione di un’area alternativa prima di far sparire il mercatino dell’area di risulta e proprio con questa speranza hanno accettato di eliminare le tracce evidenti della illegalità. Dalle bancarelle è stata rimossa quasi completamente la merce contraffatta (anche se ieri qualcuno continuava ad esporre le false griffe) e sono sparite le bombole del gas, un’antenna e molte automobili vecchie trasformate in magazzini. La società Attiva, poi, ha portato via una quantità infinita di rifiuti, a dimostrazione del cumulo di materiale che non avrebbe dovuto essere presente tra le bancarelle. La giornata di ieri è andata avanti tra riunioni, incontri, tentativi di dialogo, e fino a sera c’era il timore che il Comune non facesse alcun passo indietro e che si arrivasse allo sgombero di oggi, considerato che a Pescara sono arrivati da fuori consistenti rinforzi per le forze dell’ordine, rimasti a braccia conserte. I senegalesi si sono risentiti, quando hanno capito che lo sgombero era imminente, e hanno accusato il Comune di averli «presi in giro, perché avrebbero dovuto dire chiaramente che dovevamo andare via e basta». Oggi, però, nessun blitz, nonostante non tutta la maggioranza si sia trovata d’accordo sulla linea da seguire. Cuzzi ha ribadito che «favorire l’integrazione significa aiutare una comunità a lavorare in maniera giusta, nel rispetto delle regole e nella piena legittimità. Tutti quelli che vorranno seguire questo percorso non verranno lasciati soli. Li aiuteremo attraverso l’istituzione di un vero mercato di prodotti etnici, capace di generare opportunità e lavoro. Per gli altri che vorranno continuare ad agire nella piena illegalità è tempo di dire che Pescara è cambiata e da oggi non troveranno nessuno disposto a girarsi dall’altra parte. Questa è la mia posizione. Chi vorrà assecondare situazioni difformi dal pieno rispetto delle norme si assumerà in ogni sede le proprie responsabilità». Gioisce Maurizio Acerbo, esponente di Rifondazione, che per il mercatino ha organizzato anche la festa nell'area di risulta: "Abbiamo vinto".

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