Pescara, caso Straccia: nuova perizia sul lettore mp3

L’iPod che aveva in tasca risulta acceso anche dopo la morte. Il pm di Bari chiede chiarimenti sulla resistenza all’acqua

PESCARA. C’è un’ora e mezza di buco tra la morte di Roberto Straccia e il momento in cui l’iPod che il ragazzo aveva in tasca ha smesso di funzionare. Ed è su quell’ora e mezza che il pm di Bari Baldo Pisani, che ha in mano l’inchiesta sulla morte del ragazzo, vuole vederci chiaro. Per questo la Procura pugliese ha deciso di affidare a un tecnico un supplemento di perizia sul lettore mp3, che aiuti a capire cos’è successo nel giorno della scomparsa di Roberto.

La scomparsa. Roberto Straccia, 24 anni, originario di Moresco in provincia di Fermo, è sparito da Pescara il 14 dicembre del 2011. Il ragazzo si era trasferito a Pescara già da anni per frequentare la facoltà di Lingue all’università D’Annunzio, ma tornava regolarmente nel paesino delle Marche in cui vivono i genitori, Mario e Rita. E proprio a Moresco Roberto sarebbe dovuto tornare per le vacanze di Natale, qualche giorno dopo la sua scomparsa. Ma a casa il ragazzo non è mai arrivato.

Il 14 dicembre, intorno alle 12.30 Roberto mangia un panino al prosciutto, lo raccontano i suoi coinquilini, poi si prepara per andare a correre sul lungomare come spesso faceva. Si mette i pantaloncini, una maglia e un k-way azzurro, infila l’iPod e le chiavi di casa nelle tasche del giubbotto ed esce.

Il ritrovamento del corpo. Alle 14.45 di quel 14 dicembre una telecamera piazzata all’ingresso del Porto turistico, sul Lungomare sud, riprende Roberto che passa correndo in direzione del ponte del Mare. Da quel momento in poi del ragazzo non si hanno più notizie. La famiglia rifiuta sin dall’inizio l’ipotesi suicidio, e così farà fino alla fine, e teme che a Roberto sia potuto succedere qualcosa. Pescara si mobilita con fiaccolate, manifestazioni e battute di ricerca.

La Procura apre un’inchiesta, i carabinieri fanno controllare i fondali del porto e persino quelli del laghetto della pineta. Ma del ragazzo non c’è traccia. Roberto riappare cadavere il 7 gennaio sugli scogli del lungomare Massaro di Bari.

L’inchiesta. La procura di Bari apre un’inchiesta per istigazione al suicidio. Ma la famiglia di Roberto continua a negare l’ipotesi che il ragazzo possa essersi tolto la vita. La prima ricognizione sul cadavere, però, non evidenzia segni di violenza. E anche l’autopsia, svolta dal medico legale Giancarlo Di Vella, non rileva nessun segno di violenza. Per il medico legale Straccia è morto annegato.

Gli orari. Secondo Di Vella Straccia è morto prima che si completasse la digestione del panino che aveva mangiato alle 12.30. Il medico ha fissato quindi l’ora della morte intorno alle 15. L’iPod, però, secondo le prime informazioni, avrebbe smesso di funzionare circa un’ora e mezza dopo, intorno alle 16.40.

Un’incongruenza temporale su cui il pm pugliese vuole fare chiarezza. Perché ammesso che l’iPod sia davvero rimasto acceso anche dopo la morte di Roberto Straccia, non è detto che questo elemento sconvolga completamente il quadro. L’apparecchio, infatti, potrebbe essere rimasto acceso anche mentre il ragazzo era già in acqua, dato che era nella tasca del k-way impermeabile. Di certezze, però, ancora non ce ne sono. A darle ci penserà proprio la seconda consulenza tecnica sul lettore mp3 disposta dalla Procura di Bari.

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